
DallAmeriCaruso: il genio di Lucio
DallAmeriCaruso: il genio di Lucio
DallAmeriCaruso: il genio di Lucio
Le riprese del live, a cura di Ambrogio Lo Giudice, si pensavano quasi interamente perdute. È stato ancora una volta il caso – se così vogliamo chiamare le cose che succedono sopra la nostra testa – a sparigliare le carte: un collezionista cinefilo di Civitavecchia, Manuel Bencini, le ha rinvenute e acquistate tre anni fa (senza sapere cosa contenessero) presso un rigattiere di articoli vintage di Faenza. Soltanto dopo un iniziale lavoro di restauro e una volta scoperto il contenuto, si è messo in contatto con Sony dando il via alla serie di eventi che ci oggi ci permettono di godere quel concerto in 4k e con un audio rivoluzionato, addirittura in formato Atmos.
Mentre le immagini scorrono, emerge chiaro ancora una volta tutto il genio di Dalla: dalla bellezza del suo repertorio (dall’impianto melodico ai testi, dal groove alla voce) all’incredibile presenza scenica, contraltare dell’affiatatissima band degli Stadio. Siano d’esempio su tutte la spettacolare “L’ultima luna” e la vulcanica “Stella di mare” (non ce ne voglia Cremonini, ma ci teniamo questa versione). «Chi come me ha visto decine di concerti di Lucio non l’ha mai sentito così bene» ha rivelato il regista Walter Veltroni durante la presentazione alla stampa. «Penso che neanche lui si sia mai ascoltato con una simile qualità dell’audio». Per Veltroni «questo concerto, per come l’abbiamo vissuto oggi, ci insegna che il tempo non è lineare.
Il film eternizza quel momento, consegnandolo in qualche misura alla storia nella sua integrità. Da quel giorno son trascorsi 37 anni, eppure ci è vibrato dentro con una grande e potente attualità. Lucio era un fuoco d’artificio permanente, con dentro quella vena di malinconia che abbiamo voluto in qualche modo sottolineare». Il film è stato presentato oggi in anteprima al cinema Pop Up di Bologna alla presenza di tanti amici di Dalla.


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