Per il cinema è l’anno del ritorno dei grandi maestri
Il 2025 potrebbe segnare la riscossa definitiva dei grandi maestri e di tutti quei registi emergenti che hanno dimostrato di poter lasciare il segno nella storia del cinema
Per il cinema è l’anno del ritorno dei grandi maestri
Il 2025 potrebbe segnare la riscossa definitiva dei grandi maestri e di tutti quei registi emergenti che hanno dimostrato di poter lasciare il segno nella storia del cinema
Per il cinema è l’anno del ritorno dei grandi maestri
Il 2025 potrebbe segnare la riscossa definitiva dei grandi maestri e di tutti quei registi emergenti che hanno dimostrato di poter lasciare il segno nella storia del cinema
Da “Barbie” a “Wicked”, passando per “Deadpool & Wolverine”. Negli ultimi tre anni i grandi studios hanno puntato su opere mainstream per esigenze di cassetta, mettendo in secondo piano le voci autoriali. Certo, non sono mancati i grandi film ‘da Festival’. Basti pensare a “The Zone of Interest” di Jonathan Glazer, “Poor Things” di Yorgos Lanthimos oppure “The Brutalist” di Brady Corbet. Ma il 2025 potrebbe segnare la riscossa definitiva dei grandi maestri. E di tutti quei registi emergenti che hanno dimostrato di poter lasciare il segno nella storia del cinema.
Uno dei ritorni più attesi nel cinema è quello di Terrence Malick. Il cineasta 81enne ha dedicato gli ultimi sei anni alla realizzazione di “The Way of the Wind”. Un poema biblico che racconta la vita di Cristo attraverso la rappresentazione di parabole evangeliche. Nel ricco cast troviamo Géza Röhrig, Matthias Schoenaerts e Mark Rylance rispettivamente nei panni di Gesù, San Pietro e Satana. Le aspettative sono alte e non potrebbe essere diversamente.
Restando al cinema negli Stati Uniti, dopo l’anteprima in concorso al Festival di Cannes arriverà nelle sale l’ultima fatica di Richard Linklater, “Nouvelle Vague”. Un film in francese sul movimento iconico del cinema transalpino degli anni Sessanta. Altro habitué della Croisette è Jim Jarmusch, che ha ultimato il suo “Father, Mother, Sister, Brother”, con Cate Blanchett, Adam Driver e Tom Waits. Previsto il ritorno di Spike Lee con “Highest 2 Lowest”. Remake del thriller crime di Akira Kurosawa “Anatomia di un rapimento”. Con Denzel Washington nel ruolo che fu del leggendario Toshirō Mifune.
Il 2025 sarà anche l’anno degli Anderson. Parliamo di Wes e Paul Thomas, che non sono parenti ma vantano carriere di altissimo profilo. Il primo ha ultimato lo spy thriller “The Phoenician Scheme”. Mentre il secondo – con “Una battaglia dopo l’altra” – ha adattato sul grande schermo il romanzo “Vineland” di Thomas Pynchon.
Volgendo lo sguardo al panorama europeo, riflettori accesi sul dramma familiare “Sentimental Value” di Joachim Trier, sul ritorno di Fatih Akın con “Amrum” e sul nuovo film di Kirill Serebrennikov “La scomparsa di Josef Mengele”. Il 2025 dovrebbe anche essere l’anno dell’opera terza del talentuoso László Nemes: il regista de “Il figlio di Saul” ha ultimato “Orphan”, il suo dramma familiare ambientato nel Dopoguerra. Sarà un grande piacere ritrovare Andrei Zvyagintsev: dopo aver rischiato la vita a causa del Covid, il cineasta russo è pronto a condividere il suo “Jupiter”, che racconta la vita di un misterioso oligarca.
E poi ci saranno le donne. La francese Claire Denis ha realizzato un dramma – per il momento senza titolo – con protagonista Matt Dillon. A sette anni dall’incantevole “Zama”, Lucrecia Martel ha ultimato il suo “Chocobar”, un documentario sull’omicidio del leader indigeno argentino Javier Chocobar. Dopo il successo di “Past Lives”, Celine Song si è dedicata a una commedia romantica con Chris Evans e Dakota Johnson, mentre la polacca Rebecca Zlotowski ha chiuso la postproduzione di “Vie Privée”, thriller ambientato a Parigi con Jodie Foster e Daniel Auteuil. Ma l’attenzione è rivolta soprattutto a Julia Ducournau: dopo aver vinto la Palma d’Oro con il sovversivo “Titane”, la francese ha realizzato “Alpha” con protagonisti Golshifteh Farahani e Tahar Rahim.
E l’Italia? Se per il nuovo film di Paolo Sorrentino dovremo attendere l’anno venturo, nei prossimi mesi sarà la volta di “Fuori” di Mario Martone (unico film italiano in concorso a Cannes), che racconta un momento della vita della scrittrice Goliarda Sapienza (interpretata da Valeria Golino): finita dietro le sbarre per un gesto folle, a Rebibbia fa un’esperienza di rinascita che – una volta tornata in libertà – diventerà un legame autentico di amicizia tra donne (le altre protagoniste sono Matilda De Angelis ed Elodie).
Ma non è tutto. In lista anche “Duse” di Pietro Marcello, dedicato alla leggendaria diva teatrale Eleonora Duse (interpretata da Valeria Bruni Tedeschi). Infine l’inesauribile Luca Guadagnino: dopo averci regalato due film nel 2024 (“Challengers” e “Queer”), il regista palermitano torna con il thriller “After the Hunt” con protagonista Julia Roberts.
di Massimo Balsamo
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