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“Untamed”, verità nascoste nello Yosemite

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La miniserie “Untamed” (disponibile da pochi giorni su Netflix) è un tipico murder mistery che in sei episodi racconta una storia piena di segreti

“Untamed”, verità nascoste nello Yosemite

La miniserie “Untamed” (disponibile da pochi giorni su Netflix) è un tipico murder mistery che in sei episodi racconta una storia piena di segreti

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“Untamed”, verità nascoste nello Yosemite

La miniserie “Untamed” (disponibile da pochi giorni su Netflix) è un tipico murder mistery che in sei episodi racconta una storia piena di segreti

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Investigare su un caso di omicidio richiede un’attenzione meticolosa su ogni dettaglio, ovunque ci si trovi. Se poi il delitto è stato commesso nel mezzo della natura selvaggia di un’area protetta grande tremila chilometri quadrati la faccenda si complica. Creata da Mark L. Smith, la miniserie “Untamed” (disponibile da pochi giorni su Netflix) è un tipico murder mistery che in sei episodi racconta una storia piena di segreti, ricerca della verità e personaggi con ferite personali troppo profonde per guarire. Il protagonista è Kyle Turner (impersonato da un perfetto Eric Bana), un agente speciale della Isb, l’agenzia statunitense che si occupa di fare indagini nei parchi nazionali.

La serie inizia mostrando due uomini impegnati nella scalata mozzafiato di un massiccio di granito nel Parco nazionale di Yosemite, un luogo iconico anche per chi non sa che si chiama così. La vetta è vicina, ma all’improvviso una donna precipita dall’alto impigliandosi tra le loro corde di sicurezza e per poco non li fa cadere. Non si tratta però di una turista sventurata. La ragazza non ha documenti, il suo corpo è segnato dai morsi di qualche animale. Sul luogo arriva Kyle e con il suo modo di fare rude e diffidente nei confronti deiranger prende in mano l’indagine su quello che per lui è un caso di omicidio.

Il capo dei ranger Paul Souter (interpretato dal mitico Sam Neil) gli assegna – ovviamente contro la volontà di entrambi – la recluta Naya Vasquez (Lily Santiago), appena arrivata da Los Angeles con il figlio di quattro anni per allontanarsi dall’ex fidanzato violento. Anche la vita di Kyle tuttavia non è serena. Nel fare il suo lavoro è estremamente bravo e pieno di risorse ma intimamente è un uomo distrutto, segnato da una delle peggiori tragedie che possono capitare a una persona, un trauma che spesso lo porta a bere parecchi bicchieri di troppo e a chiamare l’ex moglie nel cuore della notte.

Ciò che salta subito all’occhio di “Untamed” è la fiducia degli autori nell’offrire allo spettatore una storia intrigante ma dalle premesse poco originali, se non per la scelta di collocarla in un’ambientazione inusuale come la natura incontaminata di un bellissimo parco naturale visitato da milioni di turisti ogni anno. Ma come dirà un ranger, «le persone fanno cose terribili quando pensano che non c’è nessuno a guardarle». Lo Yosemite di “Untamed” è un luogo dove non mancano le attività losche, fra spacciatori con laboratori nascosti nelle miniere in disuso e comunità di hippie strafatti accampati nelle pianure. Man mano che Kyle e Naya indagano sulla morte della ragazza senza nome verranno alla luce altri cadaveri, segreti e verità.

In alcuni momenti “Untamed” sembra avere qualcosa di “True Detective” e “I segreti di Wind River”, con una trama che da un certo punto in poi diventa molto più cupa e drammatica di quello che sembrava all’inizio. Tuttavia, gli appassionati del genere crime si troveranno diverse volte nella spiacevole situazione di indovinare in anticipo la rivelazione che arriverà poco dopo nelle scene successive. Il difetto principale di questa serie è che gli autori e i produttori non hanno avuto il coraggio di osare di più nei toni, nell’orrore e nei risvolti narrativi, limitando l’impatto di un racconto che poteva contare sull’ottima scrittura dei protagonisti.

Nonostante le sbavature “Untamed” è una serie che intrattiene ed emoziona, con un’atmosfera che sfrutta degnamente la maestosa bellezza di un parco gigantesco, anche se in realtà è stata girata principalmente in un’area protetta canadese della British Columbia, non in California.

di Federico Bosco

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