Hamilton il rosso scuote la F1
Lewis Hamilton in Ferrari è ciò che ci voleva in questo passaggio “storico” per la scuderia di Maranello. Riguardo le polemiche, preferiamo affidare al 2025 le sentenze
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Lewis Hamilton in Ferrari è ciò che ci voleva in questo passaggio “storico” per la scuderia di Maranello. Riguardo le polemiche, preferiamo affidare al 2025 le sentenze
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Lewis Hamilton in Ferrari è ciò che ci voleva in questo passaggio “storico” per la scuderia di Maranello. Riguardo le polemiche, preferiamo affidare al 2025 le sentenze
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Lewis Hamilton in Ferrari è ciò che ci voleva in questo passaggio “storico” per la scuderia di Maranello. Riguardo le polemiche, preferiamo affidare al 2025 le sentenze
Lasciamo pure perdere i precedenti, i nomi che hanno fatto la storia della Formula 1 e della Ferrari: Lewis Hamilton in rosso è esattamente ciò che ci voleva, in questo momento, in questo passaggio “storico“ per la scuderia di Maranello e la storia stessa di uno sport che sta profondamente mutando.
Sentiremo dire che Lewis Hamilton ormai è bollito, che ha il futuro dietro le spalle, che viene regolarmente strapazzato dall’arrembante Russell.
Sentiremo dire che questa è la classica mossa della disperazione di una scuderia da troppi anni marginalizzata dal punto di vista tecnico dalla supremazia imbarazzante e talvolta umiliante della Red Bull del fenomenale campione olandese Max Verstappen.
Sentiremo dire che non c’è programmazione, ma solo la volontà di assestare un grande colpo mediatico agli avversari.
Noi preferiamo affidare al 2025 sentenze che inviteremmo a evitare oggi e nel mentre riconoscere il valore intrinseco di questo incredibile colpo a sorpresa.
Tanto per cominciare risponde all’idea che si ha della Ferrari e del suo mito più puro: la squadra che può fare ciò che è precluso a tutte le altre. La scuderia nel destino dei più grandi, con l’eccezione del solo Ayrton Senna fermato troppo presto dal fato.
Lewis Hamilton in rosso, al fianco del predestinato Charles Leclerc, significherà avere una coppia di piloti di enorme talento, personalità straripante, carisma di un peso specifico diverso. In modo particolare – va detto – nel caso del sette volte campione del mondo britannico. Due numeri uno che nessuna mente pensante nella Formula 1 odierna avrebbe mai osato mettere insieme.
Che alla Ferrari abbiano avuto questo coraggio o questa incoscienza ci piace da matti. Le riconosciamo questa specificità che si fa unicità, in un mondo apparentemente condannato a un conformismo soffocante.
Lewis e Charles forse si manderanno a quel paese dopo tre Gran Premi: non ce l’auguriamo, ma non ci sentiamo di escluderlo. Sappiamo per certo, però, che se avranno a disposizione una macchina appena decente questi due insieme potranno fare sfracelli. Sono così veloci, dotati di una tale classe che tutto il resto è noia.
Quanto a Lewis, non ci vuole un genio per capire che voglia abbia di chiudere questa lunga parentesi di mazzate subite dall’imprendibile Max. Dovesse riuscirci, oltretutto alla guida della monoposto iconica per eccellenza, scriverebbe l’ultimo capitolo di una storia già incredibile. Staremo a vedere, nel frattempo c’è tornata una voglia pazzesca di guardare girare la Ferrari e – da tifosi rossi mai pentiti – restituire qualche brutto boccone che abbiamo dovuto ingerire ripetutamente negli ultimi anni. Quanto sarà lungo il 2024?!
di Fulvio Giuliani
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Tag: formula1
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