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Jannik, che bello il mondo da lassù

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Come scrivevamo solo ieri, la certificazione del numero uno era solo questione di tempo, perché Jannik Sinner il più forte al mondo lo è da alcuni mesi

Jannik

Jannik, che bello il mondo da lassù

Come scrivevamo solo ieri, la certificazione del numero uno era solo questione di tempo, perché Jannik Sinner il più forte al mondo lo è da alcuni mesi

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Jannik, che bello il mondo da lassù

Come scrivevamo solo ieri, la certificazione del numero uno era solo questione di tempo, perché Jannik Sinner il più forte al mondo lo è da alcuni mesi

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l primo numero uno dell’era “del computer“ fu Ilie Nastase e correva l’anno 1973. Un bohemian rumeno prestato al tennis, famoso per il carattere non propriamente accomodante e un gusto per la bella vita che sembrava lo specchio di un mondo. Perduto per sempre.

Da allora, altri 27 giocatori si sono arrampicati sino al primo posto della classifica mondiale, dai miti assoluti a chi ha ballato una notte sola. Sinner è il ventinovesimo. Mai un italiano e in realtà mai un azzurro si era avvicinato troppo al trono, perché il sia pur magnifico Adriano Panatta della doppietta Roma-Parigi il n.1 l’aveva dovuto guardare da una certa distanza. Abbiamo dovuto aspettare 51 anni e un ragazzone pel di carota giunto dalle valli che hanno prodotto i nostri grandi campioni dello sci per compiere l’ultimo miglio. 

Il passo decisivo è stato compiuto con la notizia fragorosa, ma non inattesa del forfait di Nole Djokovic, dopo l’ennesima impresa leggendaria di 24 ore prima. Come scrivevamo appena ieri, la certificazione del numero uno era solo questione di tempo, perché Jannik Sinner il più forte al mondo lo è da alcuni mesi, da quel fantasmagorico secondo semestre del 2023 che lo ha issato con prepotenza in vetta. Ha resistito solo lui, l’eterno Djoker, che siamo certi aveva programmato Parigi in modo tale da rintuzzare ancora un po’ l’assalto della giovane star italiana. Ha ceduto per un problema fisico, ma tornerà, statene certi. Stiamone certi. 

Come è assolutamente fuori discussione che Sinner possa considerare un simile risultato “acquisito“. C’è il vecchio demonio serbo, c’è un Alcaraz avversario in semifinale che n.1 è già stato, sta tornando al massimo dei suoi livelli e di recente l’azzurro lo ha battuto. Ci sono Medvedev che non molla mai, Zverev, Tsitsipas e chissà chi altri ancora. In pieno ricambio generazionale, il pur fenomenale Jannik non è non resterà solo. 

Ha scritto la storia e questo è un fatto, incancellabile e incontrovertibile. Lui che sarebbe potuto diventare un campione dello sci, ma grazie al cielo – lo diciamo con il massimo rispetto possibile – abbracciò il sogno diventato realtà poche ore or sono. Alla sua età, con quei mezzi tecnico-atletici il futuro è suo, ma qui ci fermiamo – per oggi – perché ci sono momenti da vivere e basta. Emozioni che restano, mentre tutto sfuma e almeno per un po’ è solo rumore di fondo.

di Fulvio Giuliani

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