Razzismo sui giocatori francesi
Diversi utenti francesi si sono lanciati in una serie di episodi di razzismo ai danni di tre giocatori della nazionale transalpina, battuta ai rigori dall’Argentina.
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Razzismo sui giocatori francesi
Diversi utenti francesi si sono lanciati in una serie di episodi di razzismo ai danni di tre giocatori della nazionale transalpina, battuta ai rigori dall’Argentina.
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Razzismo sui giocatori francesi
Diversi utenti francesi si sono lanciati in una serie di episodi di razzismo ai danni di tre giocatori della nazionale transalpina, battuta ai rigori dall’Argentina.
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Diversi utenti francesi si sono lanciati in una serie di episodi di razzismo ai danni di tre giocatori della nazionale transalpina, battuta ai rigori dall’Argentina.
Coman e Tchouameni hanno sbagliato i rigori decisivi per il titolo mondiale dell’Argentina. Come gli inglesi Saka, Sancho e Rashford, contro l’Italia in finale a Euro 2020. Kolo Muani invece si è visto respingere miracolosamente da Emiliano Martinez il tiro che avrebbe consegnato la Coppa del Mondo alla Francia, al termine dei tempi supplementari. Sono le “motivazioni” che avrebbero spinto diversi utenti francesi a lanciarsi in una serie di offese razziste ai danni dei tre calciatori della nazionale transalpina, battuta ai rigori dall’Argentina.
Un vomito social che rappresenta l’ennesima – riuscita – polaroid sul razzismo che è un fenomeno ancora ben radicato nel calcio europeo e non prerogativa di qualche paese. E che è sufficiente una sconfitta, seppur dolorosa come quella francese in Qatar, per tirare fuori il peggio di sè stessi, con l’aiuto determinante dell’anonimato e di una tastiera.
E’ capitato ai tre calciatori francesi neri, lo stesso è successo due anni fa per Saka, ora ala dell’Arsenal, divenuto ai Mondiali qatarioti un’icona del calcio inglese e ai due attaccanti del Manchester United. Rashford, tra l’altro, si segnala da anni per l’impegno sociale, per esempio contro la dispersione scolastica e i buoni pasto nelle scuole ai figli delle famiglie povere, entrando anche in polemica con l’allora primo ministro, Boris Johnson, ma attirandosi le simpatie di Barack Obama. E’ bastato un rigore sbagliato per diventare un colpevole.
Coman e Tchouameni sono stati paragonati a scimmie. Sono stati invitati a tornare nella giungla. Per il trio, sono state postate emoji di banane. A Coman è stato anche consigliato di giocare per la nazionale del suo paese d’origine, il Guadalupe. I calciatori sono stati costretti a disabilitare i commenti su Instagram per arrestare la furia razzista. L’esterno d’attacco del Bayern Monaco è stato immediatamente sostenuto dal suo club: il Bayern con una nota si è lanciato pubblicamente contro il vomito social che ha toccato i tre calciatori della nazionale transalpina. Non ci sono stati ancora commenti o condanne ufficiali dal Real Madrid (il club di Tchouameni) e dall’Eintracht Francoforte, che tra l’altro affronterà il Napoli agli ottavi di finale di Champions League. Nelle ultime ore si è fatta sentire la federcalcio francese a difesa dei suoi tre calciatori, vittima di abusi razzisti online. Anche la Football Association due anni fa si è subito attivata con un’inchiesta per arrivare ai colpevoli delle infamie dirette a Saka, Sancho e Rashford. Ci sono stati quattro arrestati, trattenuti in carcere per una notte. Certo, per la Francia è un passaggio estremamente complicato, soprattutto nell’ottica delle Olimpiadi estive che saranno di scena a Parigi nel 2024. Il presidente Macron in vista dei Giochi parigini si è speso personalmente con Kylian Mbappè – che è di origini camerunensi di parte paterna e algerina, da parte materna – affinché rifiutasse il ricchissimo contratto con il Real Madrid per restare al Psg ed essere il volto della Francia multietnica alle Olimpiadi.
di Nicola Sellitti
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