Sinner, è finale a Roma! Dalla paura al trionfo
Sinner porta gli spettatori del Foro Italico sull’ottovolante, ma alla fine supera in tre set (1-6; 6-0; 6-3) l’americano Tommy Paul e si qualifica – per la prima volta – per la finale degli Internazionali d’Italia
Sinner, è finale a Roma! Dalla paura al trionfo
Sinner porta gli spettatori del Foro Italico sull’ottovolante, ma alla fine supera in tre set (1-6; 6-0; 6-3) l’americano Tommy Paul e si qualifica – per la prima volta – per la finale degli Internazionali d’Italia
Sinner, è finale a Roma! Dalla paura al trionfo
Sinner porta gli spettatori del Foro Italico sull’ottovolante, ma alla fine supera in tre set (1-6; 6-0; 6-3) l’americano Tommy Paul e si qualifica – per la prima volta – per la finale degli Internazionali d’Italia
Jannik porta gli spettatori del Foro Italico sull’ottovolante, ma alla fine supera in tre set (1-6; 6-0; 6-3) l’americano Tommy Paul e si qualifica – per la prima volta – per la finale degli Internazionali d’Italia. Sfiderà Carlos Alcaraz, che nel pomeriggio ha superato in due set Lorenzo Musetti. Una partita strana, ondivaga, pericolosa. La condizione fisica è parsa affaticata per Sinner, che nel primo parziale forse ha spedito il fratello gemello sul centrale: 13 errori non forzati, set ceduto vincendo un solo game. Sostanzialmente, Sinner non “sentiva” la pallina e così il Foro si è ammutolito. Capita, nel tennis. Le giornate storte ci sono, anche per i migliori. La differenza tra i campioni e gli umani sta nella capacità di voltare pagina e scriverne una nuova. E’ accaduto a Sinner: otto game in fila per il numero uno al mondo, secondo set vinto senza cedere un game e poi break immediato nel terzo parziale, arrivato tra l’altro con un doppio fallo dell’americano sottolineato da un applauso del pubblico del Foro. Un atteggiamento giustamente stigmatizzato dall’arbitro, che ha invitato gli spettatori al rispetto degli atleti in campo. Ma quando Sinner sembrava avviato a chiudere la pratica anche velocemente, riecco la striscia di errori, anche grossolani. Come se al numero uno azzurro mancasse la continuità mentale, tra salite e discese, momenti di onnipotenza e colpi mandati fuori di metri. Certamente pesa la desuetudine alle partite, dopo 100 giorni di stop. Paul è rientrato in partita, seppur con un motore decisamente meno potente del fenomeno italiano, capace però di riordinare le idee nuovamente e arrivare al successo.
Quindi, riecco Jannik contro Carlos. Sette titoli del Grand Slam in due. I precedenti dicono 6-4 per l’iberico. Non si sono ancora affrontati nel 2025. In Australia lo spagnolo ha ceduto prima di arrivare alle fasi finali, poi c’è stata la squalifica di Sinner, con Alcaraz che non è riuscito ad avvicinarsi alla prima posizione mondiale, pur vincendo il Master 1000 di Montecarlo. Sinner non è certamente al suo meglio e non è la prima volta che si ritrova ad armi impari nelle partite contro il grande rivale. Ha vinto cinque partite in fila, alternando grandi partite ad altre meno scintillanti, ma anche Carlos, pur vincendo contro Musetti, è andato sull’ottovolante. Certamente, è la finale migliore che si potesse pensare per il centrale del Foro Italico. Un succoso antipasto del Roland Garros e in generale di quello che verrà. Sono i due più forti, per distacco, nel circuito. Si ritroveranno sempre più spesso.
di Nicola Sellitti
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