Sinner-Alcaraz, l’altalena più bella dello sport mondiale
Sinner – con la vittoria a Parigi – è tornato il numero uno al mondo: era l’ultimo atto prima delle ATP finals di Torino, prevedibile showdown dell’ormai eterna sfida fra il campione azzurro e Carlos Alcaraz
Sinner-Alcaraz, l’altalena più bella dello sport mondiale
Sinner – con la vittoria a Parigi – è tornato il numero uno al mondo: era l’ultimo atto prima delle ATP finals di Torino, prevedibile showdown dell’ormai eterna sfida fra il campione azzurro e Carlos Alcaraz
Sinner-Alcaraz, l’altalena più bella dello sport mondiale
Sinner – con la vittoria a Parigi – è tornato il numero uno al mondo: era l’ultimo atto prima delle ATP finals di Torino, prevedibile showdown dell’ormai eterna sfida fra il campione azzurro e Carlos Alcaraz
Jannik Sinner è tornato il numero uno al mondo, grazie al travolgente trionfo nel torneo ATP 1000 indoor di Parigi contro Auger-Aliassime. Era l’ultimo atto prima delle ATP finals di Torino, prevedibile showdown dell’ormai eterna sfida fra il campione azzurro e Carlos Alcaraz, appena scavalcato in testa alla classifica.
L’eterna sfida fra Sinner e Alcaraz
Una battaglia e un’altalena destinate a durare a lungo, perché a Torino l’anno scorso a trionfare fu Sinner e quindi solo una vittoria dell’azzurro gli consentirebbe di confermare il primo posto alla fine dell’anno. La settimana prossima, per capirci, è già certo che sia Alcaraz a tornare al N.1.
Abituiamoci, pertanto, a non considerare decisivo – almeno per un po’ e aspettando l’inizio della prossima stagione – occupare la prima o seconda posizione.
Tanto solo loro e sempre loro saranno sul tetto del mondo tennistico, almeno fino a quando qualcuno riuscirà a rinverdire i fasti dei Big Three Federer–Nadal–Djokovic.
Sarà curioso e forse anche divertente, nel frattempo, osservare come la critica italiana vivrà la riconquista del trono della classifica ATP da parte di Sinner.
Reduci da settimane bollenti sul fronte Davis, Nazionale e azzurro, da un lato non si potrà negare il valore strettamente agonistico di questo risultato che appena qualche anno fa sarebbe stato improponibile per il tennis italico e dall’altra magari dover tenere il punto delle critiche che qui la scorsa settimana – senza aspettare che si giocasse l’ultimo grande torneo ATP prima delle Finals – abbiamo definito esagerate e sconcertanti.
Perché quando non si riesce a mantenere il senso della misura e si confondono scelte professionali con giudizi morali e personali, si spinge la critica sul ciglio di un burrone che non ci piace neppure un po’.
Vorremmo essere liberi, insomma, di esultare per un primo posto in classifica, come per una qualsiasi altra grande vittoria, un gol favoloso o una grande prestazione, potendo aggiungere tutte le riserve e i dubbi su eventuali scelte dei nostri eroi sportivi.
Non possiamo evitare di pensare quanto in Italia anche lo sport sia diventato (una volta era prerogativa del solo calcio, oggi non più) terreno di confronto per bande.
di Fulvio Giuliani
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