Non ne posso più di leggere certe notizie, come l’assurda tragedia di Acerra. Di morti inconcepibili, di vite strappate all’alba dell’esistenza per la dabbenaggine, la superficialità, l’incoscienza di chi insiste a confondere razze definite pericolose e difficilissime da addestrare da tutti gli esperti con i nostri meravigliosi amici a quattro zampe che dalla notte dei tempi ci accompagnano nell’avventura della vita.

Ci sarà un motivo per cui dal cane Argo di Ulisse ai giorni nostri sono determinate razze ad affiancare la storia dell’uomo, mentre altre solo la follia superficiale di certa gente senza cervello e la maledizione di una moda incomprensibile e pericolosissima che ha trasformato in nostri compagni di percorso. Messi al fianco di uomini, donne e soprattutto bambini senza riflettere, senza pensare ai rischi e alle conseguenze.

Sono sconvolto e disgustato dalla tragedia di Acerra, dalla fine di una piccola di nove mesi, dalla sua assoluta prevedibilità. Non nel caso specifico, che non conosciamo e sul quale attendiamo tutte le necessarie verifiche, ma da un contesto che ha registrato un numero insopportabile di vittime assurde.

di Fulvio Giuliani