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Pasquale Bonavota

Arrestato il super latitante Pasquale Bonavota

È stato arrestato il super latitante ‘ndranghetista Pasquale Bonavota, 49 anni, inserito nell’elenco dei latitanti di massima pericolosità
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Arrestato il super latitante Pasquale Bonavota

È stato arrestato il super latitante ‘ndranghetista Pasquale Bonavota, 49 anni, inserito nell’elenco dei latitanti di massima pericolosità
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Arrestato il super latitante Pasquale Bonavota

È stato arrestato il super latitante ‘ndranghetista Pasquale Bonavota, 49 anni, inserito nell’elenco dei latitanti di massima pericolosità
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È stato arrestato il super latitante ‘ndranghetista Pasquale Bonavota, 49 anni, inserito nell’elenco dei latitanti di massima pericolosità
È stato arrestato il super latitante ‘ndranghetista Pasquale Bonavota, 49 anni, inserito nell’elenco dei latitanti di massima pericolosità facenti parte del “programma speciale di ricerca” del Ministero dell’Interno. Le indagine sono state condotte grazie alla collaborazione del Ros e dei Comandi provinciali dei Carabinieri di Vibo Valentia e Genova. L’uomo accusato di associazione mafiosa dal Tribunale di Catanzaro, era indagato e ricercato nell’ambito dell’indagine “Rinascita – Scott” del Ros. Lui era l’ultimo rimasto in stato di latitanza, dopo l’esecuzione dell’operazione che aveva portato all’arresto di 334 persone. Pasquale Bonavota è stato catturato all’interno della cattedrale di San Lorenzo, a Genova, grazie all’operazione dei carabinieri del reparto operativo, coordinati dal colonnello Michele Lastella. “Forse non sono il Pasquale che cercate, ero qui solo per recitare il rosario”, sono state le sue prime parole. Il latitante viveva in un appartamento di San Teodoro, e circolava portando con sé un documento con la sua foto ma intestato ad un’altra persona. L’uomo risultava residente a Sampierdarena da tempo, insieme alla moglie, che lavorava regolarmente come insegnante. Fra gli interessi di Bonavota, intercettati dall’Antimafia, lo spaccio di droga a Roma, in Liguria e in Piemonte, estendendosi fino all’Ungheria con investimenti in criptovalute. Ma non solo, l’uomo è anche sospettato di essere il mandante degli omicidi di Domenico Belsito e dei fratelli Raffaele e Alfredo Cracolici.

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