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I voli fantasma nel mondo ormai cambiato

La commissione europea ha abbassato al 50% la soglia di occupazione degli slot aeroportuali a causa della pandemia. La notizia recente dei cosiddetti “voli fantasma” quasi del tutto vuoti ha dimostrato, però, quanto la misura sia insufficiente
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I voli fantasma nel mondo ormai cambiato

La commissione europea ha abbassato al 50% la soglia di occupazione degli slot aeroportuali a causa della pandemia. La notizia recente dei cosiddetti “voli fantasma” quasi del tutto vuoti ha dimostrato, però, quanto la misura sia insufficiente
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I voli fantasma nel mondo ormai cambiato

La commissione europea ha abbassato al 50% la soglia di occupazione degli slot aeroportuali a causa della pandemia. La notizia recente dei cosiddetti “voli fantasma” quasi del tutto vuoti ha dimostrato, però, quanto la misura sia insufficiente
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La commissione europea ha abbassato al 50% la soglia di occupazione degli slot aeroportuali a causa della pandemia. La notizia recente dei cosiddetti “voli fantasma” quasi del tutto vuoti ha dimostrato, però, quanto la misura sia insufficiente
La norma è in difesa della concorrenza, imponendo che qualsiasi compagnia di bandiera titolare di uno slotper decolli e atterraggi in un aeroporto europeo debba sfruttare realmente lo spazio temporale e fisico che le viene riservato. In tempo di pandemia, però, il traffico si è così ridotto che la Commissione europea ha abbassato al 50% la soglia di occupazione degli slot (vale a dire i voli realmente effettuati), al di sotto della quale si perde la titolarità dei medesimi. Prima della comparsa del Covid-19, il limite era dell’80%. La perdurante crisi del settore, però, ha fatto diventare irrealistico anche il 50%, con l’effetto paradossale di costringere le compagnie a far volare aerei con pochissimi passeggeri o addirittura del tutto vuoti (i cosiddetti ‘voli fantasma’), pur di non perdere le preziosissime finestre aeroportuali. Non è tecnicamente colpa di nessuno e, come detto, la Commissione Ue è già venuta incontro alle esigenze di un mercato devastato, ma non basta. I cieli restano drammaticamente svuotati dalle regole sanitarie e dalla diffidenza dei viaggiatori e toccherà rivedere ancora una volta le norme. Pochi settori come quello aeronautico, del resto, ci ricordano quanto il mondo uscirà in ogni caso mutato dalla devastante esperienza della pandemia. Quello che non possiamo permetterci è lo sconforto o il fatalismo. Agli eventi, anche i peggiori, si reagisce. Le regole si adattano. All’inizio per gestire l’emergenza, ora per preparare la ripartenza. Il decollo a pieno carico.   di Marco Sallustro

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