Non avremmo mai immaginato, in tutta sincerità e con un certo spaesamento, di dover registrare poche ore dopo la terribile notizia arrivata dalla Liguria.
Null’altro scriverò sul caso specifico della giovanissima Camilla, in attesa che vengano svolti tutti gli esami necessari.
Se parlo, però, di spaesamento è proprio perché indicazioni e raccomandazioni ce n’erano e avrebbero dovuto consigliare procedure più conservative. Lascia l’amaro in bocca registrare le istantanee reazione di ieri sera, come nel caso della Regione Siciliana che ha sospeso la somministrazione di AstraZeneca, sotto una determinata età.
Le indicazioni, come detto, già c’erano e non sono una novità delle ultime 24 ore, né sono state frettolosamente determinate dalla tragedia di Camilla. Caso in cui – giova ripeterlo – chi fa il nostro mestiere è chiamato a profondo equilibrio, se non altro per umano rispetto.
Come tacere, poi, delle inevitabili ricadute di carattere mediatico, sulla campagna vaccinale in quante tale. Eppure siamo già passati da casi di parossismo collettivo, che hanno messo a rischio l’intera operazione, determinati proprio da comunicazioni contraddittorie e confuse e da un loro errato utilizzo.
di Fulvio Giuliani