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InDifesa, Crosetto e la difesa dell’Italia

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Non è normale che un ministro della Difesa, Crosetto, arrivi a dire che, in caso di attacco russo o di altri, l’Italia sarebbe indifesa

InDifesa, Crosetto e la difesa dell’Italia

Non è normale che un ministro della Difesa, Crosetto, arrivi a dire che, in caso di attacco russo o di altri, l’Italia sarebbe indifesa

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InDifesa, Crosetto e la difesa dell’Italia

Non è normale che un ministro della Difesa, Crosetto, arrivi a dire che, in caso di attacco russo o di altri, l’Italia sarebbe indifesa

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Non è normale che un ministro della Difesa arrivi a dire che, in caso di attacco russo o di altri, l’Italia sarebbe indifesa. Ci sono fondate ragioni per credere che abbia ragione, sicché diventa ancora meno normale che la sua affermazione venga avviata allo smaltimento delle battute di giornata, passando a qualche altro argomento. Se un ministro della Difesa arriva a dire quel che il nostro ha detto e che nessuno, al suo posto, vorrebbe o dovrebbe dire, è segno che c’è un problema politico, che trova ostacoli insormontabili nell’approntare quella difesa e che quindi – come ultimo servizio al Paese – getta la spugna della sincerità.

Le parole di Crosetto, c’è un problema politico

Il problema politico c’è eccome. Se esistesse un’opposizione capace di opporsi e di proporsi come alternativa di governo, su una simile questione chiederebbe un dibattito parlamentare e non passerebbe giorno senza che di quell’affermazione non chiedesse conto. Non capita perché non soltanto quell’opposizione non c’è, ma è a sua volta abitata da quello stesso problema politico. Che non è “mal comune mezzo gaudio”, ma mal mortale e doppio danno.

Senza difesa non esiste sovranità e neanche statualità

Senza difesa non esiste sovranità e neanche statualità. Che quella russa all’Ucraina sia un’aggressione senza alcuna responsabilità della Nato lo riconosce, ora, financo il Vaticano. Che l’Ucraina si trovi al confine europeo è un fatto. E che la Russia abbia volontariamente violato cieli della Nato e dell’Unione Europea è un altro fatto. È escluso, anche dalle menti più turpi, che si apra una guerra fra europei (abbiamo già dato) mentre siamo tutti collettivamente e doppiamente (Nato e Ue) vincolati da assistenza difensiva. Si tenga in ultimo presente che, in condizioni di pace, gli Stati dell’Ue spendono per la difesa più di quanto spende la Russia per l’offesa (in cifra assoluta, assai meno in rapporto al Pil). Ne discende che la sola difesa di cui si possa seriamente parlare e finanziare è quella europea, integrata con l’atlantica.

I vincoli Nato e quelli europei

Se i vincoli Nato si allentano quelli europei è saggio si consolidino, il che spiega il riavvicinamento del Regno Unito alla sicurezza europea. Eccolo lì il nodo politico italiano, che è impossibile e incosciente ignorare: sono contrari alla nostra difesa quanti sono contrari all’Ue e si ritrovano a illanguidire per la dittatura di Putin.

Difatti la Lega ha approvato un documento federale nel quale sostiene che la difesa consiste nell’assicurare la sicurezza dei cittadini rispetto agli immigrati, ovvero fingono di confondere le Forze armate con quelle di Polizia. Il che pone un problema a non pochi esponenti della Lega: non si tratta di escludere sboccatamente d’essere vannaccizzati, perché lo siete già stati e lo restereste, con quelle posizioni, anche qualora il militare innamorato del nemico andasse a svernare in altri lidi.

E perché non ci siano dubbi il capo della Lega se ne va dai cinesi ad abbracciare l’ambasciatore russo che ha appena finito di dire peste e corna dell’Italia e del Presidente della Repubblica, mentre il capogruppo al Senato di quel partito nega anche la sola esistenza di una minaccia russa. Verrebbe voglia di presentargli Medvedev, se non lo conoscesse già. La loro posizione è ricalcata su quella dei comunisti al soldo sovietico: tutte fantasie, evviva la pace, no alle spese militari.

I comunisti, quando ancora erano comunisti e il loro capo era Berlinguer, ci ripensarono e cambiarono posizione apprezzando la sicurezza dell’ombrello Nato e diffidando del Cremlino. È paradossale che i loro successori, non più comunisti e senza cultura del comunismo, abbiano ripensato il ripensamento e si ritrovino alleati dei Cinque Stelle che la pensano più o meno come la Lega.

Crosetto ha detto… l’indicibile

Ora pensate alle parole di Guido Crosetto, ricordate le condizioni politiche e il contesto istituzionale in cui è immaginabile la nostra difesa e prendete atto che non c’è una sola coalizione affidabile per il governo di un’Italia che resti europea e atlantica. Ecco il problema e forse anche la ragione per cui il ministro della Difesa ha detto l’indicibile.

di Davide Giacalone

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