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Starmer riunisce i “volenterosi” (Meloni compresa) e dichiara: “Basta con i giochetti di Putin”. La premier italiana: “Non è previsto l’invio di militari”

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Il premier britannico Keir Starmer ha riunito, in un meeting virtuale, gli alleati della cosiddetta “coalizione dei volenterosi”. A guida anglo-francese

Starmer riunisce i “volenterosi” (Meloni compresa) e dichiara: “Basta con i giochetti di Putin”. La premier italiana: “Non è previsto l’invio di militari”

Il premier britannico Keir Starmer ha riunito, in un meeting virtuale, gli alleati della cosiddetta “coalizione dei volenterosi”. A guida anglo-francese

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Starmer riunisce i “volenterosi” (Meloni compresa) e dichiara: “Basta con i giochetti di Putin”. La premier italiana: “Non è previsto l’invio di militari”

Il premier britannico Keir Starmer ha riunito, in un meeting virtuale, gli alleati della cosiddetta “coalizione dei volenterosi”. A guida anglo-francese

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Il premier britannico Keir Starmer ha riunito questa mattina – in un meeting virtuale – i “volenterosi”. Gli alleati della cosiddetta “coalizione dei volenterosi” a guida anglo-francese. Alla riunione hanno partecipato diversi leader di vari Paesi europei (compresa la presidente del Consiglio Giorgia Meloni). Ma non solo: anche i leader di Australia, Canada e Nuova Zelanda.

Anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky presente alla call. Al centro dei dibattiti dei leader c’è l’Ucraina.

L’introduzione di Keir Starmer

La prima parte della discussione – con l’introduzione di Starmer – è stata diffusa in streaming per i media. Il resto della call, con gli interventi dei leader collegati in videoconferenza, prosegue invece “a porte chiuse”.

Dure le parole del premier britannico – che ha aperto la riunione dei “volenterosi” da lui convocata – nei confronti del presidente russo Vladimir Putin: “Putin prima o poi dovrà sedersi al tavolo” della pace.

“La mia sensazione è che (Putin, ndr.) prima o poi dovrà sedersi al tavolo e impegnarsi in discussioni serie” ha dichiarato il premier britannico. Starmer ha poi fatto riferimento alla proposta di tregua concordata in Arabia Saudita dal presidente americano Donald Trump con Zelensky: “Nell’ultima settimana molto è successo” ha detto Starmer.

“L’Ucraina è parte del processo di pace poiché si è impegnata a una cessate il fuoco senza condizioni di 30 giorni” ha aggiunto Starmer. Putin invece “sta cercando di prendere tempo” sottolinea il premier britannico. Starmer afferma che se il presidente russo “è serio riguardo alla pace, deve interrompere i suoi barbarici attacchi all’Ucraina e accettare il cessate il fuoco” a sua volta.

I Paesi alleati dell’Ucraina “non possono semplicemente aspettare” che Vladimir Putin si sieda al tavolo della pace in modo da poter avviare “discussioni serie”, spiega Starmer. “Noi – afferma il premier britannico – dobbiamo guardare avanti e avanzare preparandoci a una pace che sia sicura e possa durare. Il che significa rafforzare la difesa dell’Ucraina ma anche essere noi stessi pronti a difendere un eventuale accordo attraverso lo strumento di una coalizione dei volenterosi”.

Per Starmer occorre quindi “mantenere la pressione su Putin affinché venga al tavolo (di pace, ndr.)” negoziale.

Starmer: “Giovedì una riunione operativa militare”

Il premier britannico Keir Starmer ha annunciato per giovedì una “riunione operativa” a livello di vertici militari. Anche in questa riunione – che si svolgerà a Londrac – saranno coinvolti i Paesi alleati della coalizione dei “volenterosi”. Di discuterà, in particolare, di un futuro schieramento di peacekeeper “sul terreno” e di “aerei nei cieli”, a garanzia della sicurezza dell’Ucraina. Dopo il raggiungimento di un accordi di pace.

Meloni dopo le parole di Starmer: “Non è previsto l’invio di militari”

«Meloni ha partecipato oggi ad una riunione in videoconferenza organizzata dal Primo Ministro del Regno Unito, Keir Starmer, sull’impegno a favore di una pace giusta e duratura, che assicuri la futura sovranità e la sicurezza dell’Ucraina”. Sono le parole scritte in una nota da Palazzo Chigi. Che conferma che “l’Italia intende continuare a lavorare con i partner europei e occidentali e con gli Stati Uniti per la definizione di garanzie di sicurezza credibili ed efficaci, ribadendo che non è invece prevista la partecipazione nazionale ad una eventuale forza militare sul terreno”.

di Mario Catania

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