Vent’anni fa ci lasciava Gianni Agnelli. È curioso osservare come ormai da giorni sui principali giornali italiani fiocchino interviste di persone che oggi si dichiarano tutte amiche fraterne e intime dell’Avvocato. Fenomeno non nuovo, in verità. Come il giornalista Jas Gawronski che ha sentito la necessità di ricordare quando arrivò la notizia del suicidio del figlio Edoardo e la sua reazione: «Non pianse ma era disperato. Nello stesso tempo si sentiva liberato come da un peso». O come il compagno di passione per le barche a vela Renzo Piano e le loro «affinità elettive». Ancora, il ricordo del nipote complicato Lapo Elkann e lo sfogo della sorella Maria Sole per la mancata intitolazione almeno di una strada.
Targhe o no, una cosa va detta di Gianni Agnelli: uomo capacissimo sì, ma che si ritrovò con la “pappa già pronta” a differenza di tanti altri che hanno scritto dal nulla la storia dell’imprenditoria italiana. Si pensi a un Leonardo Del Vecchio, patron di Luxottica partito dall’orfanotrofio del Martinitt, oppure a Bernardo Caprotti, fondatore di Esselunga. L’Avvocato non si è mai risparmiato, con le donne come nel lavoro (certo i contributi dello Stato aiutarono) e pure nel rappresentare un pezzo di italianità nel mondo.
Di questo gli diamo atto: l’essere stato una figura internazionale, dal grande carisma globale come forse abbiamo rivisto solo di recente nella persona di Mario Draghi. Il mondo ci invidiava Gianni Agnelli e noi poveri mortali invidiavamo lui.
di Ilaria Cuzzolin
LA RAGIONE – LE ALI DELLA LIBERTA’ SCRL
Direttore editoriale Davide Giacalone
Direttore responsabile Fulvio Giuliani
Sede legale: via Senato, 6 - 20121 Milano (MI) PI, CF e N. iscrizione al Registro Imprese di Milano: 11605210969 Numero Rea: MI-2614229
Per informazioni scrivi a info@laragione.eu
Copyright © La Ragione - leAli alla libertà
Powered by Sernicola Labs Srl