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La chiesa divenuta irrilevante

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Purtroppo di fronte alla “Terza guerra mondiale a pezzetti”, come disse papa Francesco (e come ripete ogni giorno papa Leone XIV), la Chiesa cattolica sembra essere diventata irrilevante

La chiesa divenuta irrilevante

Purtroppo di fronte alla “Terza guerra mondiale a pezzetti”, come disse papa Francesco (e come ripete ogni giorno papa Leone XIV), la Chiesa cattolica sembra essere diventata irrilevante

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La chiesa divenuta irrilevante

Purtroppo di fronte alla “Terza guerra mondiale a pezzetti”, come disse papa Francesco (e come ripete ogni giorno papa Leone XIV), la Chiesa cattolica sembra essere diventata irrilevante

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Non sono ateo, mi ritengo un laico dubbioso. Quando, anni fa, presentai a Benedetto XVI il libro scritto con l’amica suor Maria Gloria Riva (“Una suora per amico”), il papa con un disarmante sorriso mi disse: «Quanto è importante il dubbio, l’anticamera per quelle risposte alle nostre domande che sono così necessarie, oggi più che mai». Questa premessa per dire, con grande rispetto, che purtroppo di fronte alla «Terza guerra mondiale a pezzetti», come disse papa Francesco (e come ripete ogni giorno papa Leone XIV), la Chiesa cattolica sembra essere diventata irrilevante.

È pur vero che i belligeranti hanno radici in religioni che non hanno mai predicato la necessità di porgere l’altra guancia, di scagliare la prima pietra solo se si è senza peccato, di amare il prossimo come sé stessi. Israele è in questo momento storico alla mercé di ultraortodossi che predicano che, se uno ti vuole uccidere, devi ucciderlo tu per primo.

Il Dio della chiesa (e non solo)

Se Cartesio cercò di dimostrare l’esistenza di un Dio che era perfezione e bontà infinita, per gli ebrei ultraortodossi (alcuni al governo del Paese) resta comunque un’entità suprema vendicativa e contraria al perdono. Dall’altra parte un Islam radicale che ha da secoli perso le caratteristiche degli Averroè e di Sulayman, Salomone re saggio e giusto, propugna la distruzione dello Stato ebraico, perfino mai nominato se non come l’“entità sionista”. Il putinismo poi è tutto fuorché pacifico e dialogante, la Chiesa ortodossa russa è appiattita su quelle deliranti linee di principio ed è divisa oggi come non mai dagli ortodossi ucraini.

So bene che la situazione non migliora dall’altra parte del mondo, con un Occidente guidato da un personaggio col cappellino rosso che ha veri orgasmi nel dichiarare la magnificenza delle bombe anti-bunker e che si lamenta perché non gli hanno ancora conferito il Nobel per la pace, avendo (dice lui) risolto il conflitto nella Repubblica del Congo.

L’irrilevanza della Chiesa cattolica

Torniamo all’irrilevanza di una Chiesa cattolica che sembra parlare al vento. Sono cambiati i tempi rispetto agli anni Ottanta, quando i gesti concreti di Giovanni Paolo II dissuasero l’Unione Sovietica a invadere la Polonia di Solidarność e Walesa, di fatto salvando il mondo da un olocausto possibile e favorendo il progressivo disfacimento dell’impero russo, ovviamente anche grazie a Gorbaciov e a Reagan. Oggi siamo di fronte a una preoccupante mancanza di leadership a tutti i livelli.

Mi ha sorpreso l’intervento del segretario di Stato vaticano, il cardinale Parolin. Ha tutto il diritto di parlare di pace, ma esultare per la piazza cosiddetta pacifista di Giuseppe Conte e dei due suoi alleati, Fratoianni e Bonelli, mi sembra uno scivolone per un uomo intelligente e accorto che poche settimane fa sarebbe potuto diventare papa.

Papa Leone XIV

Papa Leone XIV è un agostiniano. Agostino, le cui opere dovrebbero essere studiate nelle scuole perché ebbero e hanno un’influenza enorme non soltanto sul pensiero cristiano, riguardo alla guerra elaborò la prima vera teoria cristiana del bellum iustum, la “guerra giusta”. Profondamente contrario alla violenza in linea con il messaggio evangelico, riconosceva che in un mondo segnato dal peccato la guerra talvolta possa essere un male necessario. Nella sua opera “Città di Dio” (composta fra il 413 e il 426 d.C., all’indomani del saccheggio di Roma da parte dei Visigoti) pose l’interrogativo sul ruolo dei cristiani nel mondo e sulle responsabilità politiche e morali anche riguardo alla guerra. Agostino: «È la pace il desiderio di ogni guerra»; «Non è la guerra in sé a essere giusta, ma l’intenzione con cui viene combattuta».

di Andrea Pamparana

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