“Non c’entra il sessismo”, Sgarbi risponde alle polemiche sul Maxxi
| Società
Per Sgarbi la bufera esplosa in merito alle sue dichiarazioni, durante l’inaugurazione del Museo Maxxi, sarebbe tutta fuffa e totalmente anacronistica
“Non c’entra il sessismo”, Sgarbi risponde alle polemiche sul Maxxi
Per Sgarbi la bufera esplosa in merito alle sue dichiarazioni, durante l’inaugurazione del Museo Maxxi, sarebbe tutta fuffa e totalmente anacronistica
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“Non c’entra il sessismo”, Sgarbi risponde alle polemiche sul Maxxi
Per Sgarbi la bufera esplosa in merito alle sue dichiarazioni, durante l’inaugurazione del Museo Maxxi, sarebbe tutta fuffa e totalmente anacronistica
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AUTORE: Claudia Burgio
Di una cosa il sottosegretario della cultura, Vittorio Sgarbi, è certo: non si tratta di sessismo. Per il critico d’arte la bufera esplosa in merito alle sue dichiarazioni, durante l’inaugurazione del Museo Maxxi di Roma, sarebbe tutta fuffa e totalmente anacronistica: “È paradossale che la polemica venga fatta dieci giorni dopo. Al momento la cosa ha divertito tutti, tanto che la gente ha applaudito, ha chiesto autografi e selfie”.
Una vicenda che ha smosso mari e monti, tanto che il presidente della Fondazione Maxxi, Giuli, ha già inviato le sue scuse ai dipendenti – che avevano denunciato il discorso di Sgarbi bollandolo come “sessista e volgare”- e il ministro della cultura, Sangiuliano, ha preso le distanze definendo sessismo e turpiloquio sempre inammissibili.
“Io sono d’accordo con Sangiuliano – continua Sgarbi, durante la chiacchierata telefonica – ma io ero lì come attore, non come sottosegretario. Era uno spettacolo, non erano cose dette ufficialmente”.
Per il sottosegretario: “Il sessismo è un rapporto di dominio nei confronti di una donna. Altrimenti dovremmo censurare anche la canzone ‘Dieci ragazze per me’ di Lucio Battisti. Il concetto lo si può applicare a dei comportamenti violenti di un marito nei confronti della moglie, ma non alla creatività e all’arte”. Alle dichiarazioni dei diversi politici che si sono espressi sulla vicenda ha aggiunto: “Grillo ha un figlio che ha violentato una ragazza. Mi pare che il problema del sessismo riguardi il Movimento 5 stelle, non me che faccio discorsi sul palco di un teatro”. Tra le voci che lo hanno criticato, anche quella di Calenda, che ha persino chiesto le sue dimissioni e a cui risponde così: “Si dimetta lui. L’attività politica di Calenda è pornografica”. Insomma per il critico d’arte, da sempre noto per i suoi modi eccentrici e non certo tranquilli, il sessismo riguarda la disparità tra i due sessi. Sulle donne dice: “Ritengo che siano più grandi degli uomini, quindi cosa dirle? Non esiste il problema”.
Di Claudia Burgio
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