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Quando diciamo addio al cucciolo di casa

Che succede quando bisogna dire addio al proprio cane, o al proprio gatto?

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Quando diciamo addio al cucciolo di casa

Che succede quando bisogna dire addio al proprio cane, o al proprio gatto?

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Quando diciamo addio al cucciolo di casa

Che succede quando bisogna dire addio al proprio cane, o al proprio gatto?

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Che succede quando bisogna dire addio al proprio cane, o al proprio gatto?

Che succede quando bisogna dire addio al proprio cane, o al proprio gatto? Succede che si affronta un grande dolore. Succede che si perde, comunque, un pezzo della propria vita. Che a volte, si fa fatica a spiegarlo per timore di non essere compresi. Invece parlarne, serve. Ricordare, serve. Per questo pubblichiamo la lettera di Marco, per il suo Leo. 

Lettera a Leo 🐈🌈❤️

Leo, sono passati solo 5 anni dalla prima volta che ti ho visto, avevi appena un mese di vita. Eri così piccolo che non potevi ancora essere adottato.

Ricordo quel giorno come fosse ieri. Julia, dopo aver visto una tua foto su un gruppo di adozione del gattile, mi convinse a venire da te con la scusa di vederti e basta. Passarono pochi secondi in quel nostro primo incontro quando ti hanno poggiato tra le mie mani dicendo “questo è il vostro gatto”. Io, che in vita mia non avevo mai avuto un animale domestico, non ho avuto la forza di dire di no. I tuoi occhi azzurri ed il tuo musetto dolce mi avevano già conquistato. Da lì è iniziato il nostro cammino insieme, pieno di amore, esperienze nuove e tanti momenti indimenticabili.

Il tuo carattere unico è venuto subito fuori, il modo speciale di dimostrare il tuo affetto ciucciandomi i lobi delle orecchie, la tua paura matta per chiunque entrasse in casa e le conseguenti corse a nascondersi sull’armadio al solo suono del citofono.

Sei cresciuto in fretta, non amavi molto correre dietro ai mille giocattoli sparsi per casa, ma sapevi come accogliermi tutte le volte che rientravo a casa, capivi subito il mio umore e sapevi bene come farmi sentire meglio.

Il rapporto di amore/odio con il tuo “fratellino” Tommy non l’ho mai capito fino in fondo. Lo so che gli hai voluto bene anche se ogni tanto gli soffiavi contro perché ti seguiva come un’ombra per tutta la casa. Di sicuro anche Tommy sente molto la tua mancanza perché lo sento girare per casa di notte, miagolando come un disperato alla ricerca del suo fratellone.

Non saprò mai come ringraziarti per questi 5 anni insieme nei quali mi hai dato tanto. Spero di essere stato un buon “papà” per te, non chiedo altro. Tenerti la zampetta mentre chiudevi gli occhi per l’ultima volta non è stato facile, ma volevo essere lì con te ad accompagnarti nel momento più difficile del nostro cammino insieme.

Ciao Leo, vai e percorri il ponte dell’arcobaleno con la stessa eleganza con la quale giravi per casa, una casa che ora è decisamente più fredda e vuota senza di te.

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