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In Ferrari litigano e Verstappen (e gli altri) scappano

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Max Verstappen scappa, la Ferrari litiga in casa, oltre a partire dalla terza fila. Questo ci dicono la gara Sprint e le qualifiche in Cina, in attesa della gara di domani

Ferrari Cina

In Ferrari litigano e Verstappen (e gli altri) scappano

Max Verstappen scappa, la Ferrari litiga in casa, oltre a partire dalla terza fila. Questo ci dicono la gara Sprint e le qualifiche in Cina, in attesa della gara di domani

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In Ferrari litigano e Verstappen (e gli altri) scappano

Max Verstappen scappa, la Ferrari litiga in casa, oltre a partire dalla terza fila. Questo ci dicono la gara Sprint e le qualifiche in Cina, in attesa della gara di domani

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Max scappa, la Ferrari litiga in casa, oltre a partire dalla terza fila. Almeno questo ci dicono la gara Sprint di stanotte in Cina e le qualifiche del mattino, in attesa soprattutto della gara che si corre domani (ore 9 italiane). Mentre Max Verstappen piazza 20 secondi in altrettanti giri sul groppone di Maranello – con il ritorno a livelli degni del suo talento di Lewis Hamilton, secondo al traguardo, ma incredibilmente fuori dai primi 15 in qualifica – si consuma un altro passaggio del duello in casa Rossa che sta andando sottopelle a Charles Leclerc.

Il monegasco – che partirà sesto in griglia, davanti a Sainz – si è lamentato dell’eccessiva opposizione alzata da Carlos Sainz in un segmento della Sprint in cui era più veloce e cercava di superare lo spagnolo per andare a insidiare Sergio Perez, poi terzo alla bandiera a scacchi.

Sainz ha alzato le barricate, le auto si sono anche toccate, hanno rischiato entrambi. Poi è scappato quel doppio team radio di Leclerc in cui il pilota monegasco ha sottolineato quanto Sainz stesse facendo gara contro di lui, piuttosto che contro il lotto di avversari, tra l’altro più veloci della Rossa. Un particolare non di secondo piano.

In quel doppio team radio c’è la preoccupante fotografia del momento che attanaglia soprattutto Leclerc. Se Sainz infatti, senza un sedile Ferrari per il prossimo anno e solleticato dall’opzione di finire in Audi o in Red Bull, si ritiene libero da ogni ordine di scuderia, in versione legibus solutus e anche vincente in gara (a differenza di Leclerc), per il predestinato Charles c’è tutto il peso di dover dimostrare di valere l’investimento di Maranello su di lui per il presente e l’incognita del futuro, con il peso dell’arrivo di un fenomeno come Hamilton. Uno che certamente non accetta un team radio del genere, con un pedigree di sette titoli mondiali esposto nella vetrinetta di casa.

Insomma, il pasticcio è tutto lì, sotto gli occhi del paddock e il team principal della Ferrari Fred Vasseur, oltre a sottolineare quanto la Rossa si sia avvicinata alla Red Bull – ma le qualifiche cinesi hanno detto altro, con la Rossa lenta in prova e più forte sul passo gara – dovrà rafforzare il sottilissimo filo che tiene assieme i due piloti fino al termine della stagione. Mica facile.

di Nicola Sellitti

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