Napoli, ufficiale: inizia l’era Conte
Ora è ufficiale: Antonio Conte è il nuovo allenatore del Napoli! La firma è arrivata questa mattina. Aurelio De Laurentiis “Benvenuto Antonio”
Napoli, ufficiale: inizia l’era Conte
Ora è ufficiale: Antonio Conte è il nuovo allenatore del Napoli! La firma è arrivata questa mattina. Aurelio De Laurentiis “Benvenuto Antonio”
Napoli, ufficiale: inizia l’era Conte
Ora è ufficiale: Antonio Conte è il nuovo allenatore del Napoli! La firma è arrivata questa mattina. Aurelio De Laurentiis “Benvenuto Antonio”
Ora è ufficiale: Antonio Conte è il nuovo allenatore del Napoli! La firma è arrivata questa mattina. Aurelio De Laurentiis “Benvenuto Antonio”
Ora è ufficiale: Antonio Conte è il nuovo allenatore del Napoli! La firma è arrivata questa mattina; a ufficializzare l’approdo di Conte sulla panchina del Napoli è il presidente Aurelio De Laurentiis che sui social scrive: “Benvenuto Antonio” (con la foto del momento della firma del contratto). Contratto di 3 anni a 6 milioni a stagione più bonus per il nuovo ct della squadra partenopea.
De Laurentiis: “Sono molto orgoglioso che il nuovo allenatore del Napoli sia Antonio Conte […] Antonio è un top coach, un leader, con il quale sono certo che potrà partire quella rifondazione necessaria dopo la conclusione del ciclo che ci ha portato a vincere lo scudetto lo scorso anno dopo molte stagioni ai vertici del calcio italiano. Oggi si apre un nuovo importante Capitolo della storia del Napoli”.
“Il Napoli è una piazza di importanza globale. Sono felice ed emozionato all’idea di sedermi sulla panchina azzurra. Posso promettere certamente una cosa: farò il massimo per la crescita della squadra e della società. Il mio impegno, insieme a quello del mio staff, sarà totale”, le parole del nuovo allenatore del Napoli Conte.
Il terzo scudetto, atteso oltre 30 anni, poi il crollo senza appelli. E ora, ecco Antonio Conte. Si consuma così, con l’ufficialità sancita attraverso l’atteso tweet presidenziale, il matrimonio tra il Napoli e il tecnico pugliese. Napoli e Conte, assieme per tre anni, senza clausole d’uscita, con la voglia – che dovrà essere poi mostrata con i fatti, ossia con un mercato all’altezza dello standing del nuovo allenatore – da ambo le parti di scrivere un altro pezzo di storia del calcio italiano.
Nessuno ci avrebbe puntato un euro su questo accordo. Neppure a Napoli, inizialmente. Ora la città campana si è rianimata. “Due caratteri diversi, prendon fuoco facilmente”, cantava Adriano Celentano. Una frase che pareva disegnata sulle caratteristiche di entrambi i contraenti, Aurelio De Laurentiis e Antonio Conte. Il primo, vulcanico, anarchico, abituato a gestire ogni dettaglio del club in prima persona, tra scelte visionarie e topiche pericolose. E poi Conte, stratega di metodo e merito, conducente unico – autoritario e autorevole – dei club che ha diretto in carriera. Visioni poco conciliabili, in apparenza. E invece. Si sono venuti incontro, si sono intesi, erano amici già in precedenza con vacanza familiare alle Maldive, il presidente del Napoli gli aveva offerto la panchina in autunno, quando la stagione disgraziata degli azzurri era già cosa fatta. La firma è arrivata diversi mesi dopo. E De Laurentiis, per averlo, ha accettato il pacchetto completo con una serie di figure dirigenziali intermedie, come Lele Oriali, club manager del Napoli, che mai aveva contemplato nella sua gestione da pmi virtuosa del calcio italiano.
È un incrocio di motivazioni e interessi. Conte cercava il progetto da ricostruire, specialità in cui è maestro indiscusso e voleva l’Italia dopo due anni in chiaroscuro in Premier League al Tottenham, club che però, va ricordato, tende a non vincere anche con altri assi in panchina, vedi José Mourinho. E se il tecnico leccese forse come prima opzione guardava alla Juventus o al Milan, poi è arrivato il Napoli, con il suo carico di effetti e affetti, con il bisogno anche finanziario del rilancio immediato. Entrambi, Conte e Napoli, sono due candelotti pronti a esplodere. Se sapranno prendersi per mano, gli esiti possono essere imprevedibili.
Ora, eccoli lì, Conte e Adl, incastrati in un mercato che per ora è solo degli allenatori: Thiago Motta a breve alla Juventus come Fonseca al Milan, Tudor alla Lazio, Palladino alla Fiorentina, Italiano al Bologna. Una figura come quella di Conte rilancia il prodotto Serie A, che è costantemente in calo. È ancora un top manager, in giro ce ne sono pochi. Ora è a Napoli.
di Nicola Sellitti
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