Vaccinazioni dei bambini ferme ai livelli pre-Covid
Più di 21 milioni di bambini nel mondo non sono stati vaccinati nel corso dello scorso anno, oltre 2,7 milioni in più rispetto ai dati del 2019
Vaccinazioni dei bambini ferme ai livelli pre-Covid
Più di 21 milioni di bambini nel mondo non sono stati vaccinati nel corso dello scorso anno, oltre 2,7 milioni in più rispetto ai dati del 2019
Vaccinazioni dei bambini ferme ai livelli pre-Covid
Più di 21 milioni di bambini nel mondo non sono stati vaccinati nel corso dello scorso anno, oltre 2,7 milioni in più rispetto ai dati del 2019
Più di 21 milioni di bambini nel mondo non sono stati vaccinati nel corso dello scorso anno, oltre 2,7 milioni in più rispetto ai dati del 2019
Più di 21 milioni di bambini nel mondo non sono stati vaccinati nel corso dello scorso anno, oltre 2,7 milioni in più rispetto ai dati del 2019. Quanto certificato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e dall’Unicef è uno schiaffo che provoca dolore e rabbia: sulle vaccinazioni dei bambini si è fermi ai livelli del 2022 e non si è mai tornati a quelli precedenti la pandemia. È un’emergenza tra le emergenze. Secondo le due agenzie Onu, oltre la metà del totale dei non vaccinati vive in 31 Paesi in una condizione di vulnerabilità e disagio.
Inoltre, si è fermato all’84% il dato sui bimbi che nel 2023 hanno ricevuto tre dosi del vaccino contro difterite, tetano e pertosse (Dtp, che serve per ottenere la protezione delle malattie nella prima infanzia, quindi è un indicatore ritenuto decisivo per la copertura vaccinale globale). Ma il numero di quelli che non ne hanno ricevuto neppure una dose è passato da 13,9 milioni nel 2022 a 14,5 milioni nel 2023. E sono 6,5 milioni i bambini che non hanno completato la terza dose.
C’è un altro dato pericoloso e indicativo: lo scorso anno la vaccinazione contro il morbillo è arrivata all’83% (cinque anni fa era all’86%) a fronte di oltre 300mila casi di questa malattia, il triplo rispetto al 2022. E ci sono ancora 35 milioni di bambini non vaccinati, mentre la patologia ha prodotto focolai in 103 Paesi, dove vive il 75% dei bambini del mondo e dove la copertura vaccinale si è fermata all’80%.
Insomma, va sempre peggio. In Italia, dall’ultimo bollettino periodico “Morbillo & Rosolia News” – pubblicato dal Dipartimento di Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità – nei primi sei mesi di quest’anno sono stati notificati 717 casi di morbillo (24,3 per milione di abitanti). L’obbligo risale al 2017 – quando ministro della Salute era Beatrice Lorenzin – e prevede che i bambini fino a 16 anni non immunizzati contro 12 malattie (tra cui il morbillo) non possano frequentare la scuola. Nei giorni scorsi è stato dichiarato inammissibile l’emendamento con cui il parlamentare leghista Claudio Borghi avrebbe voluto cancellare l’obbligo vaccinale.
Lo studio dell’Istituto superiore di sanità evidenzia che l’89,5% dei casi di morbillo si è verificato in bambini non vaccinati. E che in un ulteriore 5,5% la vaccinazione non era stata completata. L’età media dei contagiati è di 31 anni, oltre la metà dei casi riguarda adolescenti o giovani adulti non vaccinati. Quasi il 24% è over 40, ma l’incidenza più elevata è stata osservata nei bambini sotto i 5 anni (ci sono anche 34 casi in bambini di meno di 1 anno di età, che dunque ancora non possono essere sottoposti alla vaccinazione). Il 32,8% dei pazienti ha sviluppato almeno una complicanza, tra cui 91 casi di polmonite e un caso di encefalite.
di Nicola Sellitti
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