app-menu Social mobile

Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app

La realtà e il mito degli anni Sessanta

Mentre si prendeva la licenza elementare, grazie anche al maestro Alberto Manzi, erano più le gite che le villeggiature

La realtà e il mito degli anni Sessanta

Mentre si prendeva la licenza elementare, grazie anche al maestro Alberto Manzi, erano più le gite che le villeggiature

La realtà e il mito degli anni Sessanta

Mentre si prendeva la licenza elementare, grazie anche al maestro Alberto Manzi, erano più le gite che le villeggiature
Mentre si prendeva la licenza elementare, grazie anche al maestro Alberto Manzi, erano più le gite che le villeggiature
Puntuale ogni anno riciccia il post che osanna la vita che si faceva negli anni Sessanta. Un testo zuccherino per dire che tutti stavamo meglio, tutti andavamo in vacanza per mesi interi e tutti eravamo pure più buoni. Foto in bianco e nero: coda di utilitarie sulla via del mare, le valigie legate sul tettuccio, e la nostalgia è servita. Subisco il fascino degli anni Sessanta: le sue acconciature piene, le pellicole capolavoro, il twist che spegne la musica da camera, il boom economico e tutto il resto. Mi guardo bene dal discutere che furono anni in cui i motori del benessere rombavano, tanto che il “Daily Mail” ci definiva «uno dei miracoli economici del continente europeo». E so bene che il “Financial Times” assegnò allora alla lira l’Oscar della moneta più solida. Epperò. Tentiamo uno sforzo di lucido e garbato distacco e osserviamo anche altri ritratti senza inforcare per forza i pesanti occhiali del «Si stava meglio prima». Ecco che tra gli scatti di Paolo di Paolo – che in quegli anni con Pasolini girava la penisola per raccontare come eravamo – mi blocco sull’immagine di una famiglia: padre, madre e figlio. Sono sul bagnasciuga di Rimini, di spalle. Leggo la didascalia: “La prima volta al mare”. Il racconto, intitolato “La lunga strada di sabbia”, verrà pubblicato su “Successo”, rotocalco diretto da Arturo Tofanelli. Adesso, prendete quella fotografia e moltiplicatela per migliaia e migliaia di volte. E badate, fatelo anche per gli anni successivi, perché di italiani che non avevano mai visto il mare e non lo avrebbero veduto negli anni Sessanta ce ne erano tantissimi. La lunga vacanza non era affatto per tutti. Molti dei privilegiati automobilisti (perché tali erano), immortalati in fila sulle strade appena inaugurate, bene che andava tornavano nel Paese di origine a trovare i parenti per qualche giorno. Domandatelo al papà del macellaio quanti mesi di vacanza facesse in quegli anni, vi riderà in faccia. Così il proprietario della trattoria, il papà del meccanico e la sarta (ormai lei non lavora più, peccato): stessa reazione, e se lo scrivo è perché l’ho fatto. Mentre mio nonno Giovanni – un Finanziere, quindi dipendente pubblico da stipendio dignitoso e sicuro, che aveva quattro figli – in vacanza mica ci andava. In quegli anni circa 35mila persone superavano l’esame di quinta elementare, anche grazie alla straordinaria capacità di insegnare del maestro Alberto Manzi (cugino dell’altro mio nonno, e mi concederete questo piccolo vanto), che dal 1960 al 1969 condusse “Non è mai troppo tardi”, programma Rai per analfabeti organizzato con il Ministero dell’Istruzione. Perché non è vero che tutti fossero allora felicemente vicini di ombrellone del cummenda, al Forte dei Marmi come a Fregene. Mentre è vero che molti, con coraggio, grandissima forza e lodevole tenacia, la sera – dopo una giornata di lavoro pesante – imparavano a leggere e a scrivere. Oggi abbiamo milioni gli italiani che scrivono sui social, magari con qualche svista grammaticale e sintattica di troppo, anche delle loro vacanze. Ci auguriamo che i villeggianti siano sempre più numerosi, ne hanno bisogno loro ma anche la nostra economia. Ah, quasi dimenticavo la questione dell’«Eravamo tutti più buoni». Ma veramente ci crediamo?   Di Laura Malfatto

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

Cosa è cambiato

11 Settembre 2021
11 settembre: le recenti immagini sull’Afganistan richiamano un fantasma del passato, quello del …

L’Eni e la realtà della fusione nucleare

09 Settembre 2021
Un esperimento riuscito di fusione nucleare potrebbe cambiare le regole del gioco

L’antico potere di graziare i condannati

05 Settembre 2021
Graziare i condannati è uno dei poteri più complessi del Presidente della Repubblica. Con il caso…

Dopo un’estate in bicicletta, w l’inverno

05 Settembre 2021
Basta estate, basta bicicletta. Le due ruote con i pedali e le gonnelle alzate leggermente da…

Iscriviti alla newsletter de
La Ragione

Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.

    LEGGI GRATIS La Ragione

    GUARDA i nostri video

    ASCOLTA i nostri podcast

    REGISTRATI / ACCEDI