Zelensky: “L’incontro in Turchia può far finire la guerra”. Presente (forse) anche Trump. Mosca: “Chi perde non detta condizioni”
“Aspetterò Putin in Turchia giovedì. Personalmente. Spero che questa volta i russi non cerchino scuse”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky

Zelensky ha avuto una conversazione telefonica con Erdogan per discutere i “dettagli chiave” dei negoziati in Turchia. Nell’incontro di giovedì che “potrebbe contribuire a porre fine alla guerra”. Lo rende noto lo stesso presidente ucraino su Telegram.
“Riteniamo altrettanto necessaria una tregua” dice Zelensky. Con Erdogan, afferma il presidente ucraino in un post su X, “condividiamo l’opinione sulla necessità di un cessate il fuoco”.
E ancora: “È anche essenziale che i nostri partner assicurino il monitoraggio del cessate il fuoco. È cruciale che noi in Europa continuiamo a lavorare insieme per ottenere garanzie di sicurezza a lungo termine. Rimarremo in costante contatto con gli Stati Uniti”.
Kostantin Kosachev, il vicepresidente della Camera alta in Russia, riguardo ai negoziati ha detto: “Ammesso e non concesso che ci saranno dei negoziati. L’iniziativa spetta a noi, perché a quel che mi risulta, non è chi sta perdendo che deve porre le condizioni preliminari”.
Telefonata Mosca-Ankara
Il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan ha avuto una telefonata con il suo omologo russo Serghei Lavrov. Lo rende noto l’agenzia turca Anadolu.
Secondo quanto si apprende, Fidan e Lavrov hanno parlato degli sforzi per raggiungere la (possibile) pace fra Russia e Ucraina. Lo rivelano fonti del ministero degli Esteri turco citate dall’agenzia.
Zelensky: “Aspetto personalmente Putin in Turchia giovedì”
“Attendiamo un cessate il fuoco completo e duraturo, a partire da domani, per fornire le basi necessarie alla diplomazia. Non ha senso prolungare le uccisioni. E aspetterò Putin in Turchia giovedì. Personalmente. Spero che questa volta i russi non cerchino scuse”. Sono le parole scritte dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un post pubblicato sui social.
Colloquio Zelensky-Putin. Erdoğan: “Svolta storica”
Durante una conversazione telefonica con Macron, Erdoğan ha dichiarato di aver raggiunto una “svolta storica” per porre fine alla guerra in Ucraina. “Durante questa chiamata, il presidente Erdogan ha sottolineato che è stata raggiunta una svolta storica negli sforzi per porre fine al conflitto tra Ucraina e Russia, che questa opportunità deve essere colta e che la Turchia è pronta a fornire tutto il supporto possibile, anche ospitando i negoziati, per raggiungere un cessate il fuoco e una pace duratura” ha affermato la presidenza turca in una nota.
I “volenterosi”, Zelensky e Putin
Dopo il vertice dei “volenterosi” a Kyiv e l’ultimatum (“Tregua di 30 giorni o sanzioni se la Russia non accetta”), Putin ha dichiarato che lunedì chiederà al suo omologo Recep Tayyip Erdoğan di organizzare il 15 maggio in Turchia – a Istanbul – negoziati diretti fra Mosca e Kiev. E non esclude che questo possa portare ad un cessate il fuoco esteso.
Zelensky, ha detto di aspettarsi che Mosca si impegni per un cessate il fuoco di 30 giorni. A partire da lunedì, come chiesto dopo il vertice dei “volenterosi” a Kyiv. Il presidente ucraino ha spiegato che Kyiv è “pronta” per colloqui diretti con la Russia.
“Non ha senso continuare a massacrare anche solo per un giorno. Ci aspettiamo che la Russia confermi un cessate il fuoco completo, duraturo e affidabile a partire da domani 12 maggio e l’Ucraina allora sarà pronta a incontrarla”. Queste le parole scritte da Zelensky sui social media.
La giornata di ieri dei “volenterosi” a Kyiv
Ore 16:30 Dopo la fine del vertice, Zelensky parla di un piano d’azione di 4 punti. E dichiara: “Al termine dell’incontro abbiamo parlato tutti insieme con il presidente Trump e abbiamo concordato la nostra visione comune. Per prima cosa la Russia deve accettare il cessate il fuoco incondizionato per 30 giorni. Poi deve proseguire il rafforzamento delle forze di difesa dell’Ucraina (un elemento chiave delle garanzie di sicurezza dovrebbe essere anche il contingente di supporto). Se la Russia rifiuta si dovranno applicare sanzioni più severe al settore energetico e bancario. Infine continuerà il lavoro sull’uso efficace dei beni russi congelati”
Ore 13:30 “A seguito della riunione della Coalizione dei Volontari a Kiev, tutti e cinque i leader hanno avuto una proficua conversazione telefonica con il presidente degli Usa incentrata sugli sforzi di pace”. Lo rende noto Sybiha attraverso un post pubblicato su X.
Ore 13:10 “L’Ucraina e tutti i suoi alleati sono pronti a un cessate il fuoco totale e incondizionato su terra, aria e mare per almeno 30 giorni a partire già da lunedì. Se la Russia acconsentirà e sarà garantito un monitoraggio efficace, un cessate il fuoco duraturo e misure volte a rafforzare la fiducia potranno aprire la strada a negoziati di pace”. Sono le parole pronunciate da Andrii Sibiha, il ministro degli Esteri ucraino.
Ore 13:00 “Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha partecipato oggi, in videocollegamento, a una riunione dei Leader sul sostegno all’Ucraina e agli sforzi in corso per raggiungere una pace giusta e duratura, che ne assicuri la sovranità e la sicurezza”. Sono le parole scritte in una nota da Palazzo Chigi.
Prosegue il comunicato: “La riunione ha permesso di rinnovare l’urgenza di un cessate il fuoco totale e incondizionato di 30 giorni, rinnovando l’aspettativa che la Russia risponda positivamente all’appello fatto dal presidente Trump e dimostri concretamente, come già fatto dall’Ucraina, la volontà di costruire la pace”.
E ancora: “Nel corso della discussione si è anche ribadita l’importanza del grande appuntamento a sostegno di Kiev, che verrà ospitato dall’Italia a luglio con la Conferenza a livello capi di stato e di Governo per la ricostruzione dell’Ucraina”.
Ore 12:30 “Oggi si è riunita la Coalizione dei volenterosi. Sosteniamo la proposta di un cessate il fuoco completo e incondizionato di 30 giorni, deve essere attuato senza precondizioni per aprire la strada a negoziati di pace significativi. La palla è ora nel campo della Russia. Siamo pronti a mantenere una forte pressione sulla Russia e a imporre ulteriori sanzioni severe in caso di violazione del cessate il fuoco. Il nostro obiettivo è chiaro: una pace giusta e duratura per l’Ucraina, fondamentale per la sicurezza e la stabilità in tutto il nostro continente”. Sono le parole scritte dalla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen.
Ore 11:30 “Siamo abituati alle sanzioni, sappiamo già come fare e come evitare ridurre i loro effetti”. Sono le parole pronunciate da Peskov ai media russi.
Ore 11:10 Durante il vertice fra i leader dei “volenterosi”, Dimitry Peskov – portavoce del Cremlino in un’intervista ad Abc – dice che la precondizione per un accordo che porti alla tregua di 30 giorni fra Russia e Ucraina è lo stop al rifornimento armi a Kyiv.
“Kiev non è pronta per un negoziato” afferma Peskov. Putin invece – secondo il portavoce del Cremlino – “sta facendo tutto il possibile per risolvere il problema e per raggiungere un accordo di pace”.
Ore 11:00 Merz propone un inasprimento delle sanzioni contro la Russia. Se Putin si rifiuta di accettare il cessate il fuoco di 30 giorni.
Ore 10:00 In viaggio sul treno che dalla Polonia lo ha portato a Kiev Kyiv, Macron – in un’intervista rilasciata ai canali francesi Tf1 e Lci – ha chiesto “colloqui diretti” fra Ucraina e Russia. Nel contesto del cessate il fuoco di 30 giorni, come richiesto dai leader di Europa, Usa e Ucraina a Mosca.
Se si arrivasse a una tregua di 30 giorni “avvieremo colloqui diretti tra Ucraina e Russia. Siamo pronti ad aiutare” ha affermato il presidente francese.
Ore 8:20 “Insieme agli Stati Uniti, chiediamo alla Russia di concordare un cessate il fuoco completo e incondizionato di 30 giorni. Per creare lo spazio per i colloqui su una pace giusta e duratura”. Sono le parole scritte, in una dichiarazione congiunta prima della visita a Kyiv, dai 4 leader europei (Macron, Starmer, Merz e Tusk).
E ancora: “Siamo pronti a sostenere i colloqui di pace il prima possibile, a discutere l’attuazione tecnica del cessate il fuoco e a preparare un accordo di pace completo. Vogliamo essere chiari: lo spargimento di sangue deve cessare, la Russia deve fermare la sua invasione illegale e l’Ucraina deve poter prosperare come nazione sicura, protetta e sovrana all’interno dei suoi confini riconosciuti a livello internazionale per le generazioni future. Continueremo ad aumentare il nostro sostegno all’Ucraina. Finché la Russia non accetterà un cessate il fuoco duraturo, aumenteremo la pressione sulla macchina da guerra russa”.
Ore 7:40 I leader dei “volenterosi” a Kyiv per il vertice, l’arrivo nel quartiere governativo. Il video a cura del nostro Umberto Cascone, in diretta dalla capitale ucraina.
Ore 7:36 Il presidente francese Emmanuel Macron, il primo ministro britannico Keir Starmer e il cancelliere tedesco Friedrich Merz sono arrivati a Kyiv. Nella capitale ucraina si riuniranno con il premier polacco Donald Tusk per incontrare poi il premier ucraino Volodymyr Zelensky.
I leader Macron, Merz, Starmer e Tusk sono arrivati in città per mostrare il loro sostegno “incrollabile” all’Ucraina. Si vuol chiedere alla Russia un “cessate il fuoco completo e incondizionato di 30 giorni”. Con una dichiarazione congiunta. “Continueremo ad aumentare il nostro sostegno all’Ucraina. Intensificheremo la pressione sulla macchina da guerra russa finché la Russia non accetterà un cessate il fuoco duraturo”, si legge nel testo. A Kyiv il vertice dei leader Ue.
di Mario Catania
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