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Inaccettabile gesto

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Al Jolani, neo leader siriano dal passato qaedista e alla caccia di una frettolosa ripulitura (superficiale?), non ha saputo resistere al suo Io più profondo

Al Jolani

Inaccettabile gesto

Al Jolani, neo leader siriano dal passato qaedista e alla caccia di una frettolosa ripulitura (superficiale?), non ha saputo resistere al suo Io più profondo

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Inaccettabile gesto

Al Jolani, neo leader siriano dal passato qaedista e alla caccia di una frettolosa ripulitura (superficiale?), non ha saputo resistere al suo Io più profondo

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Questa è un’immagine brutta. Offensiva, ma non stupida da punto di vista del nuovo capo della Siria.

Al Jolani, neo leader siriano dal passato qaedista e alla caccia di una frettolosa ripulitura (superficiale?), non ha saputo resistere al suo Io più profondo, rifiutandosi di stringere la mano alla ministra – la declinazione al femminile della carica è in questo caso volutissima – degli Esteri tedesco Annalena Baerbock, giunta a Damasco con il collega francese Jean-Noël Barrot per una prima presa di contatto con il nuovo regime di Damasco.

Al Jolani ha fatto una scelta consapevole e molto chiara, al cospetto di due alti rappresentanti dell’Unione europea. Di quell’Occidente che cerca di capire che razza di politico rivoluzionario (ormai ex?) possa essere, al di là del vestito all’occidentale di pessimo taglio e di qualche generica rassicurazione a caldo.

Lui – già uomo di spicco di Al Qaeda e per anni impegnato a cercare di rovesciare il marcio regime di Assad – a una donna la mano non la stringe. Pensate che imbecille.
Ma non stupido, come detto, perché Al Jolani con quel gesto sprezzante e volgare vuol dire a ciascuno di noi esattamente ciò che si vede.

La ‘nuova’ Siria sarà formalmente accomodante e rispettosa, ma islamista nell’animo più profondo dei nuovi capi. Meglio saperlo e regolarsi di conseguenza.
L’Ue, tanto per cominciare, mandi solo donne a parlare con questo signore: la presidente Von der Leyen, la responsabile della politica estera Kallas e magari la presidente del consiglio Giorgia Meloni, visto che ieri l’Italia brillava per assenza e dobbiamo farci “perdonare“ forse qualche contatto fuori tempo massimo avuto dai nostri servizi con Assad, pochi giorni prima della fuga in Russia.

Perché i segnali contano, i segnali sono molto importanti e non possiamo assolutamente permetterci di ignorarli.

di Fulvio Giuliani

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