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controffensiva ucraina

La controffensiva ucraina degrada le posizioni strategiche dei russi

La controffensiva ucraina travolge l’esercito russo negli Oblast’ di Chersòn e di Mykolaïv. Le posizioni strategiche delle truppe di Putin sono degradate in maniera irreversibile.
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La controffensiva ucraina degrada le posizioni strategiche dei russi

La controffensiva ucraina travolge l’esercito russo negli Oblast’ di Chersòn e di Mykolaïv. Le posizioni strategiche delle truppe di Putin sono degradate in maniera irreversibile.
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La controffensiva ucraina degrada le posizioni strategiche dei russi

La controffensiva ucraina travolge l’esercito russo negli Oblast’ di Chersòn e di Mykolaïv. Le posizioni strategiche delle truppe di Putin sono degradate in maniera irreversibile.
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La controffensiva ucraina travolge l’esercito russo negli Oblast’ di Chersòn e di Mykolaïv. Le posizioni strategiche delle truppe di Putin sono degradate in maniera irreversibile.
L’offensiva ucraina negli oblast’ di Chersòn e Mykolaïv procede travolgendo le posizioni russe. Non dobbiamo immaginarci una offensiva corazzata con migliaia di carri e centinaia di migliaia di uomini: quelle operazioni colossali sono ancora relegate ai momenti più caldi della Seconda guerra mondiale. L’esercito di Kyiv è riuscito piuttosto, dopo settimane di bombardamenti sui pochi ponti dell’area con i lanciamissili meccanizzati Himars, a isolare con successo i 25mila soldati di Mosca stanziati nella riva Ovest del fiume Nipro. Nella letargia logistica russa che ne è conseguita il generale ucraino Valerij Zalužnyj ha provato a individuare il punto di massima fragilità delle Z truppen con attacchi civetta su tutto il fronte. Il 109esimo reggimento dei miliziani mobilitati da Pušilin, il collaborazionista di Donec’k, è stato il primo a cedere sul saliente Nord e la sua rotta ha segnalato il via libera all’attacco in forze negli altri punti caldi. Il blackout informativo richiesto da Zelens’kyj raccomandava cautela nel riportare i pettegolezzi sui combattimenti, ma dopo più di una settimana di scontri è evidente che le posizioni strategiche russe siano state degradate in maniera irreversibile. Vi sono degli indicatori per così dire impliciti che lo dimostrano, nonché molti espliciti. LEGGI TUTTI GLI ARTICOLI “CRONACHE DI GUERRA” I bombardamenti d’artiglieria russi, diradati dalla mancanza di munizioni ma sempre presenti, sono uno di questi esempi indiretti: se i proiettili ruscisti colpiscono insediamenti in cui era nota la presenza di forze d’occupazione, come sta succedendo ormai con regolarità, diviene chiaro come essi siano stati liberati. La diffusione di video degli stessi soldati moscoviti che si ritraggono come unici sopravvissuti tra i corpi dei propri compagni esanimi, sono invece segni assai chiari della loro impossibilità di reagire con successo agli attacchi giallazzurri. Abbiamo ormai anche i filmati degli stessi fanti ucraini che superano le posizioni difensive dei loro nemici, con questi ultimi costretti ad abbandonare sul posto gli equipaggiamenti per non trovarsi appesantiti nella fuga. Attorno alle trincee abbandonate dagli zetisti non vengono rinvenute però solo munizioni e razioni ma persino blindati, catturati dagli ucraini e usati per accelerare il passo dell’offensiva. Dopo la strategica cittadina di Vy’sokopol’e anche Novovoznesens’ke, Zarichne, Ol’hyne e Petrivka sono state liberate a Nord, mentre a Sud e a Ovest si continua a combattere. Non è solo Chersòn a turbare i sogni di gloria del criminale Putin. Gli ucraini hanno infatti lanciato un contrattacco anche nell’oblast’ di Charkìv, cogliendo di sorpresa gli invasori. L’account Osint italiano @Majakovsk73 ricostruisce su Twitter l’avanzata ucraina da Balaklija fino alla cittadina di Volokhiv Yar, dove il canale Telegram filorusso Starshe Eddy conferma l’accerchiamento di ben due unità speciali della Guardia nazionale della Federazione Russa. In questa zona i video riportano molte squadre russe eliminate non in trincea bensì ancora nei bivacchi, a conferma di come lo stato pietoso dei sistemi di comunicazione dell’armata russa renda impossibile avvertire le retrovie del rapido indietreggiamento di un fronte. La conquista di Volokhiv Yar porterebbe alla perdita per la Russia della vitale arteria autostradale M03, aggravando anche in quella zona la situazione logistica. di Camillo Bosco

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