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La Georgia torna nell’orbita russa

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Sul tema delle libertà democratiche e civili la Georgia si avvicina sempre di più alla Russia, da cui era stata invasa nel 2008

Georgia Russia

Mosca – A meno di un mese dalle proteste di massa a Tbilisi contro la legge sugli ‘agenti stranieri’, il partito al potere Sogno Georgiano ha approvato in prima lettura un disegno di legge apparentemente volto a «proteggere i valori della famiglia», ma in realtà teso a limitare i diritti delle persone Lgbt. Sul tema delle libertà democratiche e civili la Georgia si avvicina insomma sempre di più alla Russia, da cui era stata invasa nel 2008. Malgrado le proteste della gioventù nelle grandi città, il Paese caucasico si prepara a riprendere le relazioni diplomatiche con la Russia e a dare l’addio all’Unione europea? A Tbilisi è in corso una ‘controrivoluzione rossa’?

La legge approvata contro gli individui Lgbt è particolarmente dura e ricalca la legislazione russa: divieto di matrimoni omosessuali nonché della registrazione legale delle relazioni se almeno uno dei partner di una coppia si identifica con un sesso biologico diverso. Ai gay sarà vietato adottare bambini e i medici non potranno eseguire interventi chirurgici e altre manipolazioni che facilitino la transizione transgender. Lo stesso Gay Pride verrà vietato. Tutte misure che solo un anno fa il partito al potere aveva dichiarato di non avere alcuna intenzione di prendere in considerazione. Adesso Sogno Georgiano assicura invece che l’adozione della legge è sostenuta dalla stragrande maggioranza della popolazione.

La prospettiva del regime attuale è chiara. Dopo che la compagnia aerea nazionale ha ripreso da più di un anno a effettuare voli verso e da Mosca, intende raggiungere l’obbiettivo di un rilancio in grande stile del turismo russo nel Paese e l’ottenimento a prezzi sussidiati di gas e petrolio da parte di Putin. In questo quadro i settori della politica georgiana apertamente finanziati dal Cremlino hanno ripreso vigore. Il membro del partito Solidarietà per la Pace (pax russa, s’intende!) Giorgi Iremadze sostiene che «l’Occidente percepisce la Georgia come una colonia e cerca di usarla contro la Russia. La Georgia ha una sola possibilità di non perdere la propria statualità e di svilupparsi: ripristinare le relazioni di alleanza con la Russia».

Il riavvicinamento tra i due Paesi ex sovietici potrebbe essere letale anche per l’opposizione alla guerra, visto che dopo l’invasione su larga scala dell’Ucraina la Georgia è diventata un rifugio per molti russi che non intendono combattere. Il Paese ha ottenuto lo status di candidato all’Unione europea nel dicembre dello scorso anno. La prossima tappa dovrebbe essere l’avvio dei negoziati di adesione all’Ue, ma è chiaro che questi chiari di luna mettono sul chi vive la Commissione di Bruxelles. «Il partito al potere ha un elettorato stabile: persone che dipendono da loro economicamente, che lavorano in organizzazioni di bilancio» osserva Kakha Gogolashvili, direttore del Centro studi europei della Fondazione Rondeli. «Questa parte della popolazione non è affatto interessata alla politica, per queste persone la stabilità materiale è più importante. Ma ci sono anche larghi strati della popolazione influenzati da idee patriarcali, soprattutto nelle province più lontane dalla Capitale. Le autorità vogliono attirarli e fare di queste forze conservatrici la loro base elettorale».

di Yurii Colombo

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