La Gran Bretagna si “riavvicina” all’Unione Europea: intesa su sicurezza, difesa, mobilità giovanile e pesca. Ira dei conservatori: “È la resa”
La Gran Bretagna si “riavvicina” all’Unione Europea e ciò crea enormi disagi ai Conservatori britannici e a tutti coloro che hanno tanto voluto la Brexit con la conseguente netta separazione Londra-Bruxelles. Unica grande pecca dei colloqui: la mobilità giovanile
La Gran Bretagna si “riavvicina” all’Unione Europea: intesa su sicurezza, difesa, mobilità giovanile e pesca. Ira dei conservatori: “È la resa”
La Gran Bretagna si “riavvicina” all’Unione Europea e ciò crea enormi disagi ai Conservatori britannici e a tutti coloro che hanno tanto voluto la Brexit con la conseguente netta separazione Londra-Bruxelles. Unica grande pecca dei colloqui: la mobilità giovanile
La Gran Bretagna si “riavvicina” all’Unione Europea: intesa su sicurezza, difesa, mobilità giovanile e pesca. Ira dei conservatori: “È la resa”
La Gran Bretagna si “riavvicina” all’Unione Europea e ciò crea enormi disagi ai Conservatori britannici e a tutti coloro che hanno tanto voluto la Brexit con la conseguente netta separazione Londra-Bruxelles. Unica grande pecca dei colloqui: la mobilità giovanile
La Gran Bretagna si “riavvicina” all’Unione Europea e ciò crea enormi disagi ai Conservatori britannici e a tutti coloro che hanno tanto voluto la Brexit (entrata in vigore a partire dal 31 gennaio 2020) con la conseguente netta separazione Londra-Bruxelles. Si potrebbe riassumere con tale frase quanto sta avvenendo nel corso di queste ore dove la Gran Bretagna e l’Unione Europea hanno raggiunto un’intesa riguardante la sicurezza, l’economia, la difesa e l’energia.
Si tratta di quello che potremmo definire il primo “reset” della Brexit. Un ritorno alla collaborazione fra Ue e Gb.
Secondo quanto si apprende, c’è stato innanzitutto il “via libera” da parte dei 27 Paesi Ue sull’accordo Ue-Gb, oggetto del vertice che si è tenuto a Londra questa mattina. Più nello specifico, tale intesa riguarda un partenariato per la sicurezza e la difesa, una dichiarazione di solidarietà Ue-Gb e un’intesa comune su diversi temi come difesa, commercio e pesca.
Come rende noto la Bbc, l’accordo post-Brexit raggiunto fra l’Unione Europea e la Gran Bretagna prevede diversi punti. In particolare sono 2 i punti chiave:
- Un patto sulla sicurezza fra Londra e Bruxelles. In particolare, ciò è dovuto alle tensioni internazionali. Soprattutto alla guerra Russia-Ucraina;
- Un’estensione a 12 anni delle intese sulla pesca (rispetto invece ai 7 di cui si era molto parlato in precedenza). Questa estensione è stata fortemente sostenuta dall’Ue e, in particolare, dalla Francia. Secondo quanto riferisce Sky News però tale intesa accordo non comporta comunque nessuna riduzione della quota di pesca britannica. Né un aumento della quota per i Paesi Ue.
Una grande pecca di questi colloqui Ue-Gb ha invece riguardato il tema della mobilità giovanile, demandata a futuri negoziati. Gli europei chiedono il ripristino per gli under 30 della possibilità di tornare a lavorare (perlomeno temporaneamente) senza il visto. Al momento questa ‘libera circolazione’ risulta però complicata da riottenere.
Il premier britannico Keir Starmer, protagonista di questa intesa Ue-Gb, definisce tale intesa come “un accordo di buon senso” per “guardare avanti”. “È tempo di guardare avanti – dice Starmet – di mettersi alle spalle i vecchi dibattiti” per “migliorare la vita della gente”. E ancora: “Torniamo ad affacciarci al mondo secondo la grande tradizione di questa nazione, costruendo le relazioni che scegliamo con i partner che scegliamo”.
Dopo la notizia dell’intesa Ue-Gran Bretagna, ira dei Conservatori.
La leader Kemi Badenoch si è immediatamente detta “molto preoccupata” poiché il suo Paese rischia di tornare a essere soggetto “alle regole di Bruxelles”. Queste le sue parole: “Stiamo tornando a essere soggetti alle regole di Bruxelles e senza dettagli su limiti o tempi per la mobilità giovanile, i timori di un ritorno alla libera circolazione non faranno che aumentare”.
Nigel Farage – di Reform Uk – parla invece di una vera e propria “resa” della Gran Bretagna nei confronti dell’Unione Europea. E di una marcia indietro rispetto alla Brexit.
di Filippo Messina
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