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Luca Marinelli

Il mio Mussolini, parla Luca Marinelli

Le parole di Luca Marinelli, protagonista della serie “M – Il figlio del secolo”; l’attore romano ci restituisce un Mussolini fragile e arrogante, teatrale e ironico, determinato e folle. Ma vestire i panni del Duce non è semplice

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Il mio Mussolini, parla Luca Marinelli

Le parole di Luca Marinelli, protagonista della serie “M – Il figlio del secolo”; l’attore romano ci restituisce un Mussolini fragile e arrogante, teatrale e ironico, determinato e folle. Ma vestire i panni del Duce non è semplice

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Il mio Mussolini, parla Luca Marinelli

Le parole di Luca Marinelli, protagonista della serie “M – Il figlio del secolo”; l’attore romano ci restituisce un Mussolini fragile e arrogante, teatrale e ironico, determinato e folle. Ma vestire i panni del Duce non è semplice

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Le parole di Luca Marinelli, protagonista della serie “M – Il figlio del secolo”; l’attore romano ci restituisce un Mussolini fragile e arrogante, teatrale e ironico, determinato e folle. Ma vestire i panni del Duce non è semplice

Un’opera potente, fra il tragico e il comico. Un equilibrio difficile ma sorprendente. Dopo l’anteprima mondiale fuori concorso all’ultima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, “M – Il figlio del secolo” di Joe Wright arriva dal 10 gennaio in esclusiva su Sky (e in streaming solo su Now). Tratta dall’omonimo romanzo di Antonio Scurati (vincitore del premio Strega), la serie racconta la nascita del fascismo in Italia e l’ascesa al potere di Benito Mussolini. Uno sguardo avvincente e inedito che combina elementi autobiografici e sequenze ispirate ai filmati dell’Istituto Luce: dalla fondazione de “Il Popolo d’Italia” ai Fasci italiani di combattimento, fino all’imposizione della dittatura.

Già apprezzato per “Orgoglio e pregiudizio” e “L’ora più buia”, Wright porta tutto il suo cinema all’interno della serialità e riesce a sedurre lo spettatore (così come Mussolini sedusse gli italiani e i leader internazionali) anche grazie alla straordinaria interpretazione di Luca Marinelli. Nonostante le palesi differenze dal punto di vista fisico, l’attore romano ci restituisce un Mussolini fragile e arrogante, teatrale e ironico, determinato e folle. Ma vestire i panni del Duce non è stato facile per chi rivendica con orgoglio il proprio antifascismo: «Dover sospendere il giudizio per sette mesi e per dieci ore al giorno è stato devastante. Fortunatamente dal punto di vista artistico è stato uno dei lavori più belli che abbia realizzato nella mia carriera» racconta l’attore.

Wright e Luca Marinelli hanno lavorato insieme alla costruzione del corpo del leader: «Dal punto di vista fisico volevo sentirmi più pesante, più presente. Per me è stato un aspetto importantissimo, così come il piano intellettuale-emotivo, che era quello che mi spaventava di più». L’interprete si è soffermato sulla necessità di eliminare le varie etichette quando si parla di Mussolini: «Con il regista abbiamo pensato di togliere tutte quelle definizioni – come “cattivo”, “mostro” o “diavolo” – che non fanno altro che giustificare la nostra posizione e allontanare questa figura. Invece era un essere umano che ha scelto coscientemente di fare quello che ha fatto, imboccando la via criminale che ha portato sé stesso e il Paese alla distruzione totale. Anche solo guardando il trailer mi emoziono molto, perché conosco il lato umano che c’è in questa serie: abbiamo toccato la parte più oscura di noi stessi, qualcosa che ci ha segnato profondamente».

«Durante le riprese avrei voluto essere lanciato su qualche altro pianeta, ma ero sulla Terra. Abbiamo parlato della nostra storia ed è questa la cosa più dolorosa in assoluto» aggiunge Marinelli, che non nasconde di aver incontrato difficoltà a recitare alcune scene: «Guardando le facce degli altri interpreti, è devastante vedere come Mussolini abbia distrutto le vite di tutte queste persone con una valanga di tristezza e di violenza. A posteriori, è orrendo da vedere. Ricordo alcune scene in cui il duce si fomentava e mi generava una profonda tristezza. Mi hanno colpito in particolare le scene in Parlamento, nemmeno lì celava le sue mire. Articolare i suoi discorsi è spaventoso. La figura di Giacomo Matteotti è stata fondamentale, la sua uccisione è stata la punta dell’iceberg di sangue che Mussolini aveva creato. Matteotti dovrebbe essere ricordato molto di più, come ha fatto Liliana Segre in Parlamento» osserva ancora Marinelli. «Non vedo l’ora che questa serie esca, sono curioso delle reazioni che avrà il pubblico».

di Massimo Balsamo

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