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Jane Austen, la scrittrice che non conosce tempo

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A 250 anni dalla nascita di Jane Austen, i suoi romanzi continuano a vivere nelle aule universitarie, nelle librerie, vengono trasformati in serie tv e film

Jane Austen

Jane Austen, la scrittrice che non conosce tempo

A 250 anni dalla nascita di Jane Austen, i suoi romanzi continuano a vivere nelle aule universitarie, nelle librerie, vengono trasformati in serie tv e film

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Jane Austen, la scrittrice che non conosce tempo

A 250 anni dalla nascita di Jane Austen, i suoi romanzi continuano a vivere nelle aule universitarie, nelle librerie, vengono trasformati in serie tv e film

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Londra – Ho letto quasi tutti i romanzi di Jane Austen (“Orgoglio e pregiudizio”, “Emma”, “Ragione e sentimento”, “Persuasione”). E, ora che l’Inghilterra si prepara a celebrare la grande scrittrice con eventi e manifestazioni, ho deciso di rispolverare quelle pagine che mi hanno accompagnata fin da quando ero una ragazzina.

A 250 anni dalla nascita della scrittrice britannica, i suoi romanzi continuano a vivere nelle aule universitarie, nelle librerie. Vengono trasformati in serie tv e film. Basti pensare all’adattamento più amato di “Orgoglio e Pregiudizio”, quello del 1995 con un giovane Colin Firth. Con una media di 10-11 milioni di spettatori a episodio e circa il 40% dell’Inghilterra sintonizzata per guardare l’ultima puntata, Firth divenne un’icona. La famosa scena della camicia bianca è diventata talmente immortale (anche se non c’è nel romanzo) che quell’indumento è stato venduto all’asta per quasi 30mila euro.

Ma cosa rende i romanzi di Jane Austen così immortali? La risposta risiede nella straordinaria capacità dell’autrice di raccontare la vita quotidiana con una profondità psicologica e una sottile ironia che trascendono il tempo. Austen riesce a rendere credibili le sue trame, popolandole di personaggi complessi e autentici, spesso destinati a un lieto fine. Che è il risultato di crescita personale e consapevolezza più che di semplice fortuna.

Fin dalla prima pubblicazione di “Ragione e Sentimento” nel 1811, i lettori si sono innamorati delle sue storie. Dalle sorelle Dashwood alla famiglia Bennet. Le emozioni dei personaggi vibrano nelle pagine con una tale intensità da far dimenticare al lettore che si tratta di racconti ambientati nei primi anni del 1800. Austen scrive di denaro, differenze di classe sociale, conflitti familiari e naturalmente delle complesse dinamiche delle relazioni romantiche. Questi temi universali continuano a risuonare con forza perché parlano di esperienze umane condivise, al di là dei cambiamenti storici e culturali.

Ma chi era davvero Jane Austen? Ben lontana dall’immagine austera spesso associata ai classici della letteratura, era una giovane donna vivace, civettuola e brillante. Che amava le feste, il ballo e l’attenzione degli uomini. Eppure non si sposò e visse sempre con la sorella Cassandra. Era anche estremamente riservata: scelse di pubblicare le sue opere in forma anonima. Soltanto dopo la sua morte (nel luglio del 1817) il fratello Henry ne rivelò al mondo l’identità.

L’esperienza femminile è il cuore pulsante delle sue storie. Le donne dell’epoca di Austen dipendevano economicamente dagli uomini: un matrimonio vantaggioso rappresentava spesso una questione di sopravvivenza più che un ideale romantico. Tuttavia le sue protagoniste sfidano questi limiti. Elizabeth Bennet, Elinor Dashwood, Emma Woodhouse e Anne Elliot sono donne intelligenti, ironiche e determinate. Che cercano un amore autentico rifiutando compromessi che tradirebbero la loro vera essenza. Ecco perché, dopo più di due secoli, i romanzi di Jane Austen continuano a incantare. Le sue eroine ci parlano ancora oggi, ricordandoci che il desiderio di indipendenza, rispetto e amore autentico non conosce tempo.

di Melania Guarda Ceccoli

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