Il potere di un passaporto
Un passaporto non è solo un oggetto necessario a viaggiare, ma anche un indicatore delle relazioni diplomatiche tra i vari paesi
Il potere di un passaporto
Un passaporto non è solo un oggetto necessario a viaggiare, ma anche un indicatore delle relazioni diplomatiche tra i vari paesi
Il potere di un passaporto
Un passaporto non è solo un oggetto necessario a viaggiare, ma anche un indicatore delle relazioni diplomatiche tra i vari paesi
Un passaporto non è solo un oggetto necessario a viaggiare, ma anche un indicatore delle relazioni diplomatiche tra i vari paesi
Vi siete mai resi conto di quanto, per noi italiani, sia facile viaggiare nel mondo? Non è una riflessione scontata: non tutti i paesi garantiscono ai propri cittadini una libertà di movimento pari alla nostra. Anzi, per la verità la stragrande maggioranza non lo fa. L’Italia infatti occupa una posizione molto alta nell’Henley Passport Index, la classifica globale che calcola la “potenza” di ogni passaporto. Si basa sui dati dell’International Air Transport Authority (IATA), incrociando le caratteristiche di 199 passaporti diversi in 227 diverse destinazioni di viaggio.
Il passaporto più potente al mondo è quello di Singapore: i suoi cittadini possono visitare 195 paesi e territori senza alcun tipo di visto preventivo. Al secondo posto troviamo il Giappone, con 193 territori raggiungibili senza procedure anticipate. E poi, a pari merito, la medaglia di bronzo va a Finlandia, Francia, Germania, Corea del Sud, Spagna e all’Italia. Con il nostro passaporto abbiamo accesso a 192 nazioni.
Stupisce l’assenza dal podio degli Stati Uniti: per trovarli dobbiamo scendere alla nona posizione, a pari merito con l’Estonia. Non stupisce così tanto, considerate le relazioni difficili che Washington intrattiene con alcuni paesi. In ogni caso, gli americani possono comunque entrare in 186 paesi senza grandi restrizioni. Anche il passaporto del Regno Unito non va a medaglia, fermandosi al quinto posto con 190 destinazioni disponibili.
Se le 192 nazioni in cui noi italiani possiamo arrivare senza difficoltà ci sembrano tante, di certo devono esserlo ancora di più per chi vive negli stati in fondo alla lista. All’altro estremo della scala troviamo i titolari di passaporto di Afghanistan, Siria e Iraq, nell’ordine ultimo (solo 26 destinazioni), penultimo (27) e terzultimo (31) classificato. I viaggi, in questi casi, sono assai più disagevoli, con lunghissime trafile burocratiche anticipate per ottenere i visti. Sempre che sia davvero possibile uscire dal proprio paese. La libertà di movimento, purtroppo, non dipende solo dal potere di un passaporto.
Di Giorgio Patto
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