Il Green pass tornerà a dare vita ai teatri? I professionisti del settore, che la speranza non l’hanno mai persa, una soluzione in realtà la stavano già sperimentando: i luoghi all’aperto. Tornare alle piazze, ai chiostri, rappresentare l’evento al di fuori del luogo fisico per renderlo fruibile anche in modalità differenti.
Un po’ come i bar e ristoranti, anche i teatri si sono “allargati” verso l’esterno, prendendo posto in spazi appositamente riadattati, cambiando faccia alla città. Basta guardare all’estate sforzesca che ha reso vivo un luogo incredibile come il Castello Sforzesco di Milano grazie a una serie di spettacoli ed eventi.
Certo, l’estate non durerà per sempre e le soluzioni per il futuro devono arrivare in fretta dato l’equilibrio precario su cui si regge, con sempre più difficoltà, l’intero sistema teatrale. Moltissimi infatti sono i teatri che hanno prolungato la stagione per tutto luglio, riponendo grandi speranze nelle nuove modalità di ingresso.
Con l’obbligo del Green pass, a partire dal 6 agosto, aumenterà il numero di spettatori consentiti in zona bianca, con una capienza massima non superiore al 50 per cento negli spazi all’aperto e al 25 per cento al chiuso.
Una piccola luce in fondo al tunnel ma le speranze erano differenti. Ancora una volta le capienze sono davvero limitate, nonostante i teatri abbiano dimostrato di essere spazi sicuri.
E poi, basterà questo per impedire una ripresa agonizzante, o ancora peggio, una fine inevitabile?
Moltissime realtà hanno chiuso i sipari senza mai più riaprirli. Basta prestare un po’ di attenzione nella propria città per rendersi conto di quanto questo settore sia stato colpito da un terremoto distruttivo.
Non è una gara su quale sia il settore ad aver subito più danni in questa situazione di emergenza, piuttosto una riflessione su quanto sia stato difficile ottenere un reale sostegno per le realtà minori, che avrebbero voluto ottenere una pari dignità.
Solo un teatro su tre ha riaperto, molti non possono permettersi di riprendere le attività.
Appena 31 spazi, tra pubblici e privati, su 42 in Lombardia, 39 su 45 nel Lazio, 22 su 26 in Campania hanno usufruito del Fus (Fondo Unico per lo Spettacolo). Tutte le altre realtà hanno comunque continuato a sostenere spese senza riuscire a garantire una ripresa.
Una cosa è certa, non sarà una pandemia a fermare un’arte così antica. La gente ha voglia di sostenere il settore, vuole tornare a godere di storie eterne e nuove drammaturgie. La strada è quella giusta, speriamo che il Green pass aiuti a raggiungere l’obiettivo: sedersi in una sala piena di pubblico e godersi lo spettacolo.
di Elena Bellanova
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