Buffon si ritira: ultimo tuffo
Calcio, ora è ufficiale: Gianluigi Buffon, tra i più forti al mondo, a 45 anni si ritira. Una storia gloriosa, fatta di successi ma anche di passi falsi. Buffon si è evoluto
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Calcio, ora è ufficiale: Gianluigi Buffon, tra i più forti al mondo, a 45 anni si ritira. Una storia gloriosa, fatta di successi ma anche di passi falsi. Buffon si è evoluto
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Calcio, ora è ufficiale: Gianluigi Buffon, tra i più forti al mondo, a 45 anni si ritira. Una storia gloriosa, fatta di successi ma anche di passi falsi. Buffon si è evoluto
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Calcio, ora è ufficiale: Gianluigi Buffon, tra i più forti al mondo, a 45 anni si ritira. Una storia gloriosa, fatta di successi ma anche di passi falsi. Buffon si è evoluto
A neppure 16 anni ha esordito in Serie A senza mai abbassare lo sguardo contro i campioni di un Milan di lusso. Undici anni dopo, ai Mondiali tedeschi, nessuno ha osato tirargli in porta da fuori area, tranne Pavel Nedved che era un tiratore scelto. Sono solo due fotogrammi della fantastica carriera di Gigi Buffon, che si ritira a 45 anni, stavolta definitivamente. Ci aveva già pensato qualche anno fa, poi è tornato, tra Parigi, Juventus e Parma, con cui ha iniziato e chiuso il cerchio.
Non si va lontano dalla verità se lo inserisce tra i primi dieci calciatori italiani di ogni tempo. Anche se ha avuto le sue crisi, i suoi periodi negativi, quando la fama precedeva la qualità delle sue prestazioni. Si è però reinventato, costretto a giocare con i piedi, ha perso peso per una schiena sofferente. Si è evoluto.
È stato divisivo, Buffon. Più nella prima parte di carriera per una certa baldanza e superficialità che al tramonto, dove ha anche assunto la parte del saggio. Di sicuro, è stato un leader tecnico, emotivo. Uno di quelli da cui imparare, una volta entrati nello spogliatoio e in questo senso il suo ingresso nello staff della nazionale italiana, al fianco di Roberto Mancini, è solo una buona notizia: chi ha vinto tanto e perso tanto aiuta nella costruzione di una mentalità da vertice.
Da portiere più forte del mondo (per distacco) ha scelto di andare in B con la Juventus nel primo atto post Calciopoli. Aveva vinto i Mondiali poche settimane prima. Non da tutti, anzi da pochissimi, i top club erano ai suoi piedi, volevano le sue mani.
In una storia grandiosa, di successi e passi falsi, tormenti personali c’è però qualcosa che fila poco e che lo accomuna ad altri fenomeni italiani, come Valentino Rossi ma anche Ibra: si è ritirato troppo tardi. Uno con la sua carriera, la sua grandezza, avrebbe potuto chiudere al top. Ha chiuso a Parma ed è comunque un tratto finale che vale una grande storia, ma uno così, come Roberto Baggio, Paolo Maldini, Francesco Totti, meritava un finale diverso. Certo, c’è la nuova fase di vita, dove si riparte da capo, zeppa di incertezze e che spesso i grandi campioni rimandano. In ogni caso, Buffon ha fatto epoca. È tra le leggende italiane. Averne altri, così..
di Nicola Sellitti
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