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Pallavolo femminile Italia Svezia

Grande Volley d’Italia (nel silenzio)

Il maestro Velasco esordisce con un successo sulla panca della nazionale femminile (3-0 alla Svezia) in vista dell’estate calda che porta alle Olimpiadi di Parigi

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Grande Volley d’Italia (nel silenzio)

Il maestro Velasco esordisce con un successo sulla panca della nazionale femminile (3-0 alla Svezia) in vista dell’estate calda che porta alle Olimpiadi di Parigi

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Grande Volley d’Italia (nel silenzio)

Il maestro Velasco esordisce con un successo sulla panca della nazionale femminile (3-0 alla Svezia) in vista dell’estate calda che porta alle Olimpiadi di Parigi

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Il maestro Velasco esordisce con un successo sulla panca della nazionale femminile (3-0 alla Svezia) in vista dell’estate calda che porta alle Olimpiadi di Parigi

Il maestro Velasco esordisce con un successo sulla panca della nazionale femminile (3-0 alla Svezia) in vista dell’estate calda che porta alle Olimpiadi di Parigi e riporta luce sul volley italiano che, in un incomprensibile silenzio mediatico, vive uno straordinario momento di forma.

Se infatti una fetta d’Italia calcistica attende di sapere se Roma e Atalanta centreranno la finale di Europa League, nella pallavolo di casa nostra c’è stato il pieno di trofei: lo scorso weekend, Prosecco Doc Imoco Volley Conegliano e Trentino Itas Volley hanno sollevato la Champions League. Ed è l’11esima volta che la pallavolo italiana realizza il double: l’ultima volta è accaduta appena quattro anni fa e per far intendere al meglio il valore del volley italiano, Conegliano in finale ha battuto la Vero Volley Milano.

Dunque, sarà anche vero che, a parte Paola Egonu, forse il volley sconta in questo momento l’assenza di qualche stella anche mediatica in grado di attirare un’attenzione più generalizzata, ma lo spessore del movimento italiano è altissimo e che il campionato maschile e femminile sono i più competitivi a livello europeo. E incide sicuramente l’obbligo – che esiste anche in altri movimenti europei – per le squadre italiane di tenere sul parquet almeno tre italiani dei sette giocatori. Una norma che valorizza la base del volley, mai venuta meno nei decenni successivi all’esplosione della generazione dorata, varata proprio da Julio Velasco ben oltre 30 anni fa.

E forse è Conegliano la fotografia meglio riuscita del volley nazionale: sei scudetti in fila, il sestetto veneto ha vinto gli ultimi 15 trofei giocati in Italia (anche cinque Coppa Italia e Supercoppa Italiana).

E forse anche la riflessione sull’assenza dell’atleta generazionale nel maschile è superficiale, perché per Trento che ha vinto la quarta Champions League dopo l’incredibile triplete tra il 2009 e il 2011 ha letteralmente dominato Alessandro Michieletto, 22 anni, l’asso dell’Italvolley che ha centrato due ori agli Europei e uno ai Mondiali tra il 2021 e il 2023 e che proverà a sfatare il tabù olimpico tra qualche settimana ai Giochi di Parigi.

di Nicola Sellitti

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