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I libri scritti dall'Intelligenza Artificiale

I libri scritti con l’Intelligenza Artificiale

“Fuoco e furia: la storia dell’incendio di Maui del 2023 e le sue implicazioni per il cambiamento climatico”. Un libro redatto con un sistema di intelligenza artificiale
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A meno di sette giorni dall’incendio dell’8 agosto scorso a Maui, Hawaii, su Amazon era in vendita un volume intitolatoFuoco e furia: la storia dell’incendio di Maui del 2023 e le sue implicazioni per il cambiamento climatico”. Autore, un fantomaticoDr. Miles Stones”. Si trattava, con tutta evidenza, di un libro redatto con un sistema di intelligenza artificiale per la scrittura. Anche se Amazon si era ben guardata dall’evidenziarlo, non ha potuto evitare che se ne accorgessero scienziati di peso. Gary Marcus, cognitivista, ha denunciato pubblicamente la vicenda e in qualche ora il testo è scomparso dalla piattaforma che, però, con sempre maggiore frequenza propone testi sintetici, senza alcun distinguo, corroborati persino da finte recensioni scritte da algoritmi.

La prosa scadente di questi libri è l’ultimo dei problemi, il primo sono le informazioni inaffidabili di cui tracimano (si stima che Amazon controlli almeno la metà del mercato dei libri negli Stati Uniti). Non solo: più la disinformazione circola online, più i motori di ricerca la risucchiano, per restituirla sotto forma di risultati in apparenza attendibili. In una dichiarazione alla testata “Axios”, la portavoce di Amazon Lindsay Hamilton ha affermato che l’azienda non vieta la vendita di libriartificialima che è pronta a intervenire in caso di lamentele.

Nel frattempo, si moltiplicano i casi di professionisti che hanno trovato in vendita libri mai scritti con il proprio nome indicato tra gli autori. Si tratta di testi prodotti alla velocità della luce grazie agli algoritmi. È capitato pochi giorni fa a Jane Friedmann, autrice ed esperta di mercati editoriali: dopo aver scoperto sei libri a lei attribuiti in vendita su Amazon, ha denunciato la piattaforma che si è difesa contestandole di non aver registrato come marchio il proprio nome! Secondo “The New York Times” i libri sintetici stanno proliferando in specifiche categorie: viaggi, economia, medicina, matematica, religione e cucina. Per un occhio poco allenato può essere complicato riconoscere le tracce di scrittura artificiale che invece, per il momento, ha alcune caratteristiche ricorrenti: strutture sintattiche poco complesse, mancanza di sfumature nella scelta dei vocaboli, assenza di irregolarità nello stile, predominanza di parole facilmente comprensibili. È utile ricordarlo, nella speranza che i già pochi euro spesi per prodotti editoriali in Italia finiscano almeno nelle casse di imprese e professionisti in carne e ossa.

 

di Nicoletta Prandi

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