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Garlasco, l’impronta di Sempio e il “reperto 33”. “Ho fatto cose brutte che nessuno immagina”

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Quello che vedete nella foto è il confronto fra l’impronta – il “reperto 33” – rinvenuta in casa Poggi a Garlasco e quella di Andrea Sempio. E, fra le 2, si notano 15 punti di contatto

Garlasco

Garlasco, l’impronta di Sempio e il “reperto 33”. “Ho fatto cose brutte che nessuno immagina”

Quello che vedete nella foto è il confronto fra l’impronta – il “reperto 33” – rinvenuta in casa Poggi a Garlasco e quella di Andrea Sempio. E, fra le 2, si notano 15 punti di contatto

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Garlasco, l’impronta di Sempio e il “reperto 33”. “Ho fatto cose brutte che nessuno immagina”

Quello che vedete nella foto è il confronto fra l’impronta – il “reperto 33” – rinvenuta in casa Poggi a Garlasco e quella di Andrea Sempio. E, fra le 2, si notano 15 punti di contatto

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Quello che vedete nella foto è il confronto fra l’impronta – il “reperto 33” – rinvenuta in casa Poggi a Garlasco e quella di Andrea Sempio. E, fra le 2, si notano 15 punti di contatto.

Sono le 15 “minuzie dattiloscopiche” che collegherebbero Andrea Sempio all’impronta fotografata 18 anni fa su un muro delle scale che portano alla cantina della casa di Chiara Poggi a Garlasco. Vicino a dove è stato ritrovato il corpo privo di vita di Chiara.

È quanto stabilisce la consulenza disposta dalla Procura di Pavia nell’ambito della nuova indagine sul delitto. Ciò che emerge dal confronto fra le immagini è il risultato raggiunto grazie alle più recenti tecnologie a disposizione delle investigazioni scientifiche.

Il procuratore Fabio Napoleone, con una nota ufficiale, fa sapere che sono in corso una serie di indagini su una parte dell’impronta. Impronta che 18 anni fa – si legge – era “stata asportata dal muro grattando l’intonaco con un bisturi sterile”.

Il confronto dovrà essere ancora – molto – approfondito.

“Ovviamente è logico-fattuale che l’impronta sulla parete delle scale appartenga all’assassino”. Sono le parole che i carabinieri della squadra Omicidi di Milano hanno scritto a Mario Venditti – l’allora procuratore aggiunto di Pavia – il 7 luglio 2020 facendo riferimento proprio al “reperto 33”.

Quell’impronta palmare “numero 33”, raccolta dagli specialisti del Ris nel corso delle indagini del 2007 non aveva però mai portato a un nome. Poiché ritenuta “di nessuna utilità” dagli investigatori ai fini delle indagini.

Nel frattempo, si continua a scavare nel passato di Andrea Sempio. E si fa molta attenzione a diversi manoscritti di Sempio sequestrati nella spazzatura. Alcuni parrebbero avere a che fare con il delitto. In uno di questi foglietti Sempio scrive: “Ho fatto cose così brutte che nessuno può neanche immaginare”.

Mentre proseguono le indagini sulla cosiddetta “ricostruzione alternativa” al delitto di Garlasco. Delitto in cui – lo ricordiamo – al momento l’unica persona condannata (nel 2015, in via definitiva a 16 anni) è l’ex compagno di Poggi, Alberto Stasi.

di Filippo Messina

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