Uno dei tre articoli finalisti della borsa di studio in collaborazione con l’Università IULM per il corso di studi “Intelligenza artificiale, impresa e società”. Il tema è: intelligenza artificiale, come rapportarsi a una realtà destinata a cambiare radicalmente le nostre vite?
Uno dei tre articoli finalisti della borsa di studio in collaborazione con l’Università IULM per il corso di studi “Intelligenza artificiale, impresa e società”. Il tema è: intelligenza artificiale, come rapportarsi a una realtà destinata a cambiare radicalmente le nostre vite?
Uno dei tre articoli finalisti della borsa di studio in collaborazione con l’Università IULM per il corso di studi “Intelligenza artificiale, impresa e società”. Il tema è: intelligenza artificiale, come rapportarsi a una realtà destinata a cambiare radicalmente le nostre vite?
Uno dei tre articoli finalisti della borsa di studio in collaborazione con l’Università IULM per il corso di studi “Intelligenza artificiale, impresa e società”. Il tema è: intelligenza artificiale, come rapportarsi a una realtà destinata a cambiare radicalmente le nostre vite?
Immaginate di andare alla stazione della vostra città. Siete di fretta, il treno sta per partire e fermate un taxi al volo. Le strade si susseguono e sfrecciate nel traffico cittadino. Improvvisamente una svolta a destra. Non fa parte del vostro tragitto abituale, il percorso non vi convince e il tassametro gira. Vi allontanate dall’itinerario che avevate deciso nella vostra mente. Confusione.
Prima un rapido sguardo a ciò che vi circonda, poi portate la mano allo smartphone. Aprite Google Maps. Un’occhiata veloce all’app ed ecco che il tragitto appare limpido di fronte ai vostri occhi: otto minuti all’arrivo. Poggiate lo smartphone, lo sguardo di nuovo oltre il finestrino. L’agitazione è sparita e avete la certezza che prenderete il vostro treno in orario. In pochi istanti l’app è riuscita a fugare ogni vostro dubbio, il tassista però è sempre rimasto seduto davanti a voi: una domanda e avrebbe risposto a ogni interrogativo.
Se aveste chiesto il perché di quel tragitto sareste potuti rimanere piacevolmente sorpresi dalla conoscenza del conducente delle vie cittadine, oppure non sareste stati d’accordo e avreste continuato a essere dubbiosi sulla strada imboccata. Due possibilità sfumate a causa della dogmatica risposta dell’app: otto minuti alla stazione, con allegato disegno dinamico del tragitto che evolve in contemporanea al muoversi dell’auto.
Google Maps è solo la punta dell’iceberg: le pubblicità personalizzate sui social, il meteo che si aggiorna in funzione degli spostamenti che compiamo, i suggerimenti sui locali da visitare. Oggi abbiamo a disposizione strumenti eccezionali che rivoluzionano giorno dopo giorno le nostre vite, così potenti che tendiamo a ritenerli infallibili. Ci dimentichiamo però che le intelligenze artificiali sono costruite da esseri umani e come gli esseri umani possono sbagliare. I modelli matematici che utilizzano sono spesso incapaci di esprimere il complesso gioco di alchimie che ci muove ogni giorno: Google Maps non sempre ci fa fare il tragitto migliore. L’intelligenza artificiale fa indubbiamente parte del nostro presente, del nostro futuro: non dimentichiamo però che è il dialogo col tassista a renderci umani.
“Vorrei farle i miei complimenti, conosce davvero bene le strade di questa città!”. “Lei mi lusinga, ma in fin dei conti uso Google Maps”.
di Davide Russo
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