Israele investe sui giovani e sulle startup
Israele ha saputo creare un modello vincente con investimenti in innovazione tecnologica e credendo nel libero mercato.
Israele investe sui giovani e sulle startup
Israele ha saputo creare un modello vincente con investimenti in innovazione tecnologica e credendo nel libero mercato.
Israele investe sui giovani e sulle startup
Israele ha saputo creare un modello vincente con investimenti in innovazione tecnologica e credendo nel libero mercato.
Israele ha saputo creare un modello vincente con investimenti in innovazione tecnologica e credendo nel libero mercato.
È incontenibile la “fuga di cervelli” che riguarda il nostro Paese: i dati mostrano un incremento annuale dei giovani, laureati e con le specializzazioni più richieste, che preferiscono costruire il proprio futuro, avviare un’impresa e la propria carriera professionale all’estero. Ciò si verifica a causa dell’oppressione burocratica e fiscale che grava sul mercato del lavoro italiano, caratterizzato da tasse, contributi e adempimenti burocratici sempre più rilevanti, elemento che disincentiva le imprese ad assumere, con il rischio tangibile di diventare sempre meno attrattivi rispetto al mercato estero, più competitivo sotto il profilo fiscale.
Servirebbe perciò ridurre la pressione fiscale, ma occorre al contempo creare sviluppo.
Il modello a cui il nostro Paese dovrebbe ispirarsi è quello israeliano, il primo esempio al Mondo di “Startup Nation”: su 8.9 milioni di abitanti, Israele sfiora le cinque mila aziende che hanno investito in High-tech.
Il modello israeliano funziona in quanto è fondato sulla meritocrazia e sul libero mercato: il sistema si è rivelato vincente perché il Governo israeliano non si è limitato ad attirare capitali dall’estero, ma ha incentivato gli imprenditori assumendosi una parte del rischio e creando condizioni fiscali favorevoli.
Proviamo a immaginare, solo per un istante, l’enorme vantaggio per il nostro Paese se solo si decidesse di prendere ad esempio il modello della Startup Nation: non soltanto l’Italia tornerebbe attrattiva sotto il profilo degli investimenti, ma diventerebbe attrattiva per tutti i giovani laureati ora in fuga verso l’estero, molti dei quali specializzati proprio nel settore High-tech.
Un modello che, unito a una riduzione dell’oppressione fiscale, sarebbe vincente anche per il nostro Paese.
di Andrea Vassallo
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