Che sia attraverso delle canzoni o uno sfogo sui social, sono i giovani a rompere il tabù della salute mentale e a mostrarsi in tutta la loro fragilità. Lo sanno bene il cantautore Ultimo, che nel suo recente album affronta il tema della solitudine, e la top model Bella Hadid che ha ammesso di soffrire di depressione.
Belli, giovani e famosi. Sembra abbiano qualsiasi cosa nella vita, ma non è tutto oro ciò che luccica. Il tema della salute mentale ancora oggi risulta incomprensibile ai più e incarna perfettamente lo stereotipo del tabù, nonostante si tratti di una patologia assimilabile al dolore fisico che colpisce 1 persona su 6, per un totale di 84 milioni di persone solo in Europa (Fonte: Ricerca “Headway 2023 – Mental Health Index”, ottobre 2021).
Qualcosa, però, inizia a smuoversi e ciò che da sempre è stato considerato uno stigma tanto da doverlo tenere nascosto, inizia ad essere mostrato anche grazie al contributo delle nuove, talentuose, leve in ambito artistico. Esemplare a tal proposito è il nuovo disco “Solo” del cantautore 25enne Niccolò Moriconi, in arte “Ultimo”: diciassette canzoni per analizzare sé stessi in maniera diretta e cruda, senza la paura di ammettere le proprie fragilità e debolezze.
“La salute mentale è stata totalmente dimenticata, mettendo al primo posto solo quella fisica – ha ribadito il cantante – Oggi, soprattutto tra i miei coetanei, si tende a respingere il dolore ai margini di sé stessi, accettando una condizione di benessere mediocre, pur di dire ‘sto bene’ Oggi, dove tutto dev’essere perfetto, veloce e ‘instagrammabile’, è diventato quasi un tabù dire che non si sta bene”.
Le dure parole non sono passate inosservate e hanno riaperto il dialogo su un tema tanto delicato quanto poco trattato. “Nella frenetica vita di tutti i giorni, benedico quelle volte in cui ho scritto di sentirmi solo, perché stavo preparando me stesso a non esserlo più” si è sfogato Ultimo.
Al trend, che consiste nel mostrare attraverso video o foto, come la vita sia un’altalena di emozioni hanno già partecipato alcuni top creator come Valeria Vedovatti, Ambra Cotti e Jasmin Zangarelli.
Pochi giorni fa, anche la top model americana Bella Hadid ha deciso di rompere l’immagine perfetta di lei sulle passerelle internazionali e parlare apertamente della sua depressione. “Questa sono io praticamente ogni giorno, ogni notte da qualche anno ormai. I social non sono reali”. Ha iniziato così il lungo sfogo su Instagram postato sotto la foto del suo volto segnato dalle lacrime. “A volte tutto quello di cui hai bisogno è sentire che non sei solo. Quindi vi dico: non siete soli. Voglio che sappiate che la malattia mentale o gli squilibri fisici non sono lineari ed è quasi come essere sulle montagne russe, con i loro alti e bassi. Ma c’è sempre la luce alla fine del tunnel”.
Si tratta di realtà o un modo per acchiappare più like? Se da una parte è vero che c’è la volontà di mostrarsi e far parlare di sé, è anche vero che, per la risonanza che hanno, possono essere d’aiuto per la gente comune che deve fare i conti con i propri “mostri”. È pur sempre un modo per far sapere che non si è soli, che c’è sempre l’opportunità di lavorare su sé stessi per ricominciare una vita migliore.
La pandemia ha amplificato un quadro già preoccupante: ammontano a 165.000 i morti all’anno dovuti alle malattie mentali (che portano anche al suicidio), che portano le malattie mentali al quinto posto tra le più comuni e al secondo posto tra quelle non trasmissibili più invalidanti: ben il 15% del carico di disabilità europeo. Ma il dato allarmante è che almeno il 50% dei disturbi si manifesta prima dei 15 anni e l’80% di questi insorge prima dei 18.
“Non ho paura di piangere”, ha confessato, mostrandosi in un momento di grande fragilità, mentre anche l’influencer italiana più seguita al mondo, Chiara Ferragni, è solita mostrare i suoi “momenti no” senza ricorrere alle maschere utilizzate sui social, spingendo i ragazzi a chiedere aiuto a dei professionisti qualora ce ne fosse bisogno.
I social stanno diventando come i reality show, dove persone comuni o vip stessi si mettono a nudo, mostrandosi in tutta la loro fragilità. Non è importante stabilire se si tratti di realtà o finzione, ciò che conta è che i giovani si aprano e imparino a manifestare i propri sentimenti. Ben venga che lo facciano anche sui social.
Di Alessia Luceri
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