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Scurati, il pasticciaccio brutto e scontato

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Caso-Scurati: in una Rai perennemente lottizzata, fare quelli che si scandalizzano per una mossa ridicola come quella di cancellare il monologo va oltre il limite di guardia

Scurati

Scurati, il pasticciaccio brutto e scontato

Caso-Scurati: in una Rai perennemente lottizzata, fare quelli che si scandalizzano per una mossa ridicola come quella di cancellare il monologo va oltre il limite di guardia

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Scurati, il pasticciaccio brutto e scontato

Caso-Scurati: in una Rai perennemente lottizzata, fare quelli che si scandalizzano per una mossa ridicola come quella di cancellare il monologo va oltre il limite di guardia

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Mi rifiuto di provare meraviglia per il caso-Scurati. In una Rai perennemente lottizzata, schiava di giochi politici sempre uguali, di equilibri pendenti verso il potente di turno secondo un’abitudine ciclica, consolidata e immutabile, fare quelli che si scandalizzano per una mossa in sé ridicola e controproducente come quella di cancellare il monologo dello scrittore e saggista sul 25 aprile andrebbe oltre il limite di guardia.

Ho perso il conto delle volte in cui a parti invertite si è urlato allo scandalo, come degli allarmi per la tenuta democratica del Paese, lanciati ora dagli uni ora dagli altri. In base al timoniere di turno della televisione pubblica, si intende. Piazzato lì proprio per compiacere il vincitore delle elezioni, secondo uno schema che non ammette deroghe. 

Anche nella sceneggiata delle dolenti note per l’assalto alla libertà di stampa, alla democrazia, alla libertà e pluralità dell’informazione. 

Tutte cose che chi oggi sbraita ha fatto a sua volta, perdendo almeno la sbandierata verginità in materia. 

Questo non significa che la goffa decisione presa ieri o altre analoghe degli anni scorsi non siano quantomeno discutibili, ma solo che la televisione pubblica in mano ai partiti è una lucida e precisa volontà dei medesimi. Finché non lo ricorderemo tutti, indipendentemente da chi sia uscito vincitore nelle urne, continueremo a incartarci in polemiche totalmente strumentali. 

Per capirci, Scurati serve molto di più da “bannato“ che in onda. Ai partiti d’opposizione, si intende e infatti Giorgia Meloni si è messa a giocare al gatto con il topo pubblicando il testo del monologo

La sensazione è che non ne usciremo mai, perché anche quando ci siamo andati vicini qualcuno ha sempre scelto di lasciare le cose come stavano. Un esempio per tutti: poche ore dopo il miglior discorso della carriera politica di Silvio Berlusconi, quello pronunciato a Onna per il 25 aprile 2009 con fazzoletto partigiano al collo, scoppiò l’inferno della ragazzina di Portici. Responsabilità gravi del Cavaliere, come minimo, ma tra il far pace con la storia del Paese e il gossip selvaggio scegliemmo esclusivamente il secondo. Ma tu guarda un po’ gli incredibili casi della vita.

di Fulvio Giuliani

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