Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app

I Quartieri Spagnoli e San Gregorio Armeno contro le riprese della serie tv “Gomorra Le Origini”

|

I Quartieri Spagnoli e San Gregorio Armeno sono contro le riprese della serie tv “Gomorra Le Origini”. Numerose le polemiche

Gomorra Le Origini

I Quartieri Spagnoli e San Gregorio Armeno contro le riprese della serie tv “Gomorra Le Origini”

I Quartieri Spagnoli e San Gregorio Armeno sono contro le riprese della serie tv “Gomorra Le Origini”. Numerose le polemiche

|

I Quartieri Spagnoli e San Gregorio Armeno contro le riprese della serie tv “Gomorra Le Origini”

I Quartieri Spagnoli e San Gregorio Armeno sono contro le riprese della serie tv “Gomorra Le Origini”. Numerose le polemiche

|

Prima i Quartieri Spagnoli. Che rappresentano una delle istantanee del rilancio – anche disordinato, diseguale – dell’immagine di Napoli, tra attività commerciali e turisti. Ora anche i maestri presepiali in via San Gregorio Armeno, la via degli artigiani incastrata nei Decumani.

Tutti contro le riprese di “Gomorra Le Origini”

Non sono gradite le riprese di “Gomorra Le Origini”. La nuova serie Tv spin-off di Sky, prodotta da Cattleya, ispirata al romanzo di Roberto Saviano. Che racconta la nascita e l’ascesa del boss Pietro Savastano. Sono apparsi striscioni eloquenti come “Gomorra napolesi in tv, Napoli dell’arte non vi sopporta più”.

L’iniziativa ai Quartieri Spagnoli l’iniziativa è partita dal profilo Facebook “Figli del Sud, popolo sovrano”, raccogliendo anche il sostegno dell’associazione culturale Neoborbonica. Adesso dunque si sono uniti anche i bottegai.

La colpa di “Gomorra Le Origini”

La colpa sarebbe quella di proiettare su uno schermo le immagini di violenza, crudeltà, sopraffazione. Che nelle scorse settimane sono state girate nell’area orientale della città, tra San Giovanni a Teduccio, Barra, Portici. Una cartolina nera di Napoli nel mondo è ancora l’accusa. Un’immagine “distorta e violenta”, ha fatto rilevare l’Associazione Le Botteghe di San Gregorio Armeno. Con effetti potenzialmente devastanti sul turismo, che è la spina dorsale del rilancio del capoluogo campano. 

Ovviamente l’idea che una buona parte di cittadini ed esercenti si ribelli all’idea che sia veicolata una diapositiva di Napoli legata all’immagine di degrado e violenza è in sé positiva. C’è la volontà feroce di distaccarsene, di fare un salto in avanti con il linguaggio del lavoro, dell’operosità, del decoro urbano.

Ma va anche sottolineato ancora una volta – su La Ragione questo passaggio è sempre stato presente – che il look, lo slang, il linguaggio del corpo, la controcultura e la celebrazione dell’antistato dei protagonisti di Gomorra ma anche di altre serie tv di grande successo come “Mare Fuori” non hanno fatto altro che prendere coscienza di quanto avviene in alcuni complicati quartieri. E poi riprodurla con grande efficacia narrativa.

Insomma, il tema resta quello delle sacche di emarginazione. Delle aree in cui è ancora fortemente presente l’antistato – nonostante gli evidenti sforzi di andare oltre – perché lo Stato da lì si è ritirato. Non è certo a causa di “Gomorra” che esiste il filone, non ancora spezzato, tra le armi e i minorenni.

Non è sbagliato il “modello Gomorra”

Quindi non è sbagliato il “modello Gomorra”, che rientra nel filone delle gangster series come avvenuto con “I Soprano” che raccontano il malaffare nel New Jersey al confine con New York, oppure “Narcos” che fa lo stesso con il cartello di Medellin, ma la realtà che Gomorra ha messo in scena, con evidente effetto moltiplicatore. Quella battaglia non è stata combattuta e se da un po’ si prova a farlo, è maledettamente difficile riuscirci, perché in alcuni quartieri napoletani e in provincia le tentazioni dalle attività illecite restano alte come i guadagni, mentre il lavoro manca, così come una serie di condizioni di vita decenti. Ci si vuole allontanare dagli spettri del passato, ma che sono ancora in buona parte presenti.

Il tema è quello, un passo in avanti verso il benessere, a danno del degrado. Non certo le riprese del prequel di Gomorra.

di Nicola Sellitti

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

Beatrice Rana: “La musica non è solo passione”

26 Marzo 2025
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con la pianista Beatrice Rana in occasione dell’uscita del…

Musica e AI, il convegno a Roma tra presente e futuro

25 Marzo 2025
SI è tenuto oggi a Roma il convegno voluto da SIAE con FIMI sull’AI, sul presente e sul futuro d…

“U.S. Palmese” dei Manetti Bros, una stella cadente in provincia

25 Marzo 2025
C’è qualcosa di antico e teneramente ingenuo nel sogno che attraversa “U.S. Palmese”, il nuovo f…

Mina, 85 anni di mito: l’eterna voce della musica italiana

25 Marzo 2025
Oggi Mina compie 85 anni, e il suo nome non è solo un’eco del passato, ma una realtà ancora viva…

Iscriviti alla newsletter de
La Ragione

Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.

    LEGGI GRATIS La Ragione

    GUARDA i nostri video

    ASCOLTA i nostri podcast

    REGISTRATI / ACCEDI