La Pro Recco vince la Champions League: mai nessuno come loro!
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La Pro Recco batte ai rigori il Novi Beograd e si aggiudica la Champions League: la decima finale nella storia, la seconda consecutiva. C’è una nuova stella nel cielo di Recco.

La Pro Recco vince la Champions League: mai nessuno come loro!
La Pro Recco batte ai rigori il Novi Beograd e si aggiudica la Champions League: la decima finale nella storia, la seconda consecutiva. C’è una nuova stella nel cielo di Recco.
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La Pro Recco batte ai rigori il Novi Beograd e si aggiudica la Champions League: la decima finale nella storia, la seconda consecutiva. C’è una nuova stella nel cielo di Recco.
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La Pro Recco Waterpolo trionfa in Champions League, battendo il Novi Beograd 17-16, dopo i tiri di rigore.
La partita
Poco più di un minuto e i serbi passano in vantaggio alla prima superiorità del match: Di Fulvio va nel pozzetto e Drasovic dai sei metri punisce. La Pro Recco sbatte due volte sulla traversa con Younger e Zalanki, ma l’australiano pareggia al primo uomo in più ribadendo in rete un tiro di Di Fulvio finito sul palo. Del Lungo salva su Vucinic in superiorità e pennella per la controfuga di Cannella che a metà quarto sigla l’1-2. Il Novi Beograd la ribalta nello spazio di 100 secondi sfruttando due superiorità con Vlachopoulos e Jaksic, poi a un minuto dalla sirena arriva anche il 4-2 di Mandic in alzo e tiro. Nella bolgia della Vlaho Orlic i biancocelesti non si scompongo e Zalanki trasforma il rigore conquistato da Hallock, poi salva un uno contro zero che permette l’ultimo possesso: a sei secondi dalla sirena Cannella beffa dai 7 metri il portiere di casa rimettendo in equilibrio la contesa. Si riparte e il Novi Beograd è di nuovo davanti dopo 36 secondi: da un controfallo nasce l’avanzata di Strahinja Rasovic che infila sul fianco destro la difesa biancoceleste. La Pro Recco fatica in fase offensiva, Del Lungo è superlativo nel fermare una doppia superiorità a Vucinic e Zalanki a 40 secondi dal cambio campo non perdona con l’uomo in più (5-5). I serbi però tornano subito sul +1: Cannella va nel pozzetto e Jaksic sul secondo palo la mette dentro comodamente per il 6-5 che chiude i primi sedici minuti. Younger pareggia immediatamente da posizione 4 superando Coimbra, ma Jaksic rimette subito i suoi davanti questa volta con un tocco sul primo in situazione di superiorità. Due minuti ed ecco il 7-7 su rigore conquistato da Di Fulvio in controfuga e segnato da Zalanki. Serve un altro penalty, questa volta segnato da Ivovic, per il sorpasso a meno di cinque minuti dalla sirena. Il Novi Beograd la ribalta in due minuti e mezzo con Strahinja Rasovic, poi Pjetlovic tutto solo al centro deposita il 10-8 a 70 secondi dalla fine del tempo. Zalanki in superiorità accorcia, ma a 6 secondi dalla sirena Jaksic punisce ancora la Pro Recco e manda le squadre agli ultimi otto minuti sull’11-9. Anche il quarto tempo come il terzo si apre con il gol di Younger 11-10, questa volta in superiorità, poi l’australiano concede il bis e pareggia sfruttando un’incertezza di Coimbra. Del Lungo respinge tre assalti serbi, la traversa ferma Cannella e Jaksic a metà tempo la mette sotto l’incrocio con l’uomo in più (cinque gol per il serbo). Hallock pareggia con un gol di prepotenza dal centro a 1:11 dalla sirena, ma sull’azione successiva Jaskic inventa il +1 a 50 secondi dalla sirena. Il cuore della Pro Recco è infinito e a 12 secondi dalla fine Zalanki (cinque reti) infila in porta la superiorità disegnata dal time out di Sukno (13-13). C’è ancora tempo per l’alzo e tiro di Mandic che Del Lungo mura mandando le squadre ai rigori. Il numero uno biancoceleste para su Mandic, Younger sbaglia, Negri ipnotizza Jaksic che sbatte sulla traversa: il gol decisivo è quello di Zalanki che fa scattare la festa!Gli spogliatoi
Sandro Sukno: “Una gara difficile, lo sapevamo, il Novi Beograd è una squadra di campioni e potevano contare sulla spinta del pubblico. Sono felicissimo e orgoglioso di tutti, dei ragazzi, del mio staff e della società”. Aleksandar Ivovic: “Questa squadra ha attributi enormi, non abbiamo mai mollato, lo abbiamo dimostrato già con il Barceloneta superando un momento difficile. La dedichiamo a Velotto, che non è potuto venire qui con noi ma ci è sempre stato vicino. C’è tanto di Sukno in questa vittoria, ci ha dato tranquillità e ha costruito un grande gruppo: avanti così e dovrà allargare le vetrine di casa per fare entrare tutte le coppe”. Pietro Figlioli: “Due anni di fila, un sogno, la decima, l’abbiamo conquistata da squadra, rimanendo sempre uniti. È la mia sesta Champions League, record man con Felugo e Perisic, per me è un grande onore. Le ho vinto tutte con la Pro Recco, la società a cui devo tanto, questa è casa mia: spero di rimanere ancora per molto, qui sono cresciuto non solo come giocatore ma come uomo”.di Daniele Roncagliolo
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Tag: sport
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