Esteri

Al raddoppio dell’arroganza putiniana è corrisposto un doppio collasso militare.

Per Alexei Navalny se non s’interrompe l’autogenesi di questo imperialismo autoritario non si estirperà mai il cancro che affligge come una maledizione la Russia.

Nel Regno Unito una petizione con la richiesta di nuove elezioni ha raggiunto in pochi giorni quasi mezzo milione di firme.

Lo avevamo già scritto: la guerra tra Russia e Ucraina si combatte soprattutto in rete. Tra social e siti copia, la “verità russa” si propaga a macchia d’olio. Ma qualcosa si può fare.

Quante Mahsa Amini ci saranno state dal 1979 a oggi? Quante donne, vittime del fanatismo religioso, simbolo del germe più temuto: quello della libertà.

Per Putin l’annessione delle quattro regioni ucraine alla Russia significa poter rispondere alla resistenza ucraina con armi tattiche nucleari.

Il controesodo di ucraini che fanno ritorno in madrepatria è davvero consistente ma in altri Paesi non è stata predisposta un’adeguata politica di sostegno alle persone ospitate.

Putin odia l’Occidente fin dai tempi più lontani perché prima gli ha disfatto il suo sogno, l’Unione Sovietica, e oggi  ostacola la guerra in Ucraina.

In Svizzera hanno votato per alzare l’età pensionabile delle donne e mantenere gli obblighi fiscali. In Italia sembrerebbe fantascienza, ma non è che gli elvetici siano masochisti. Semplicemente sono ragionevoli e sanno che non esistono soldi inventati.

La testimonianza i Ksenia Thorstrom, la consigliera del Municipio di San Pietroburgo che ha dato vita alla petizione per cacciare Vladimir Putin.

Ai due fronti caldi dell’esercito russo minaccia di aggiungersi quello di Zaporiggia.

Ecco in cosa consiste ‘l’economia dello sgocciolo’: la nuova gestione economica della premier Liz Truss che ha gettato la Gran Bretagna in una crisi che si prospetta grave come quella del 2008.