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Lunedì l’ennesimo attacco vile della Russia contro civili ucraini al centro commerciale Amstor dimostra quanto Putin continui a prediligere la strada del terrore. Ma l’Occidente, con il G7, risponde con la coesione.

Kaliningrad, territorio facente parte la Federazione Russa ma geograficamente collocato nell’Unione europea, è un territorio nevralgico e instabile in cui il Cremlino non vuole perdere il controllo per minare gli equilibri europei.

L’isolamento dal mondo circostante scegliendo la via della violenza e della brutalità non è storia nuova alla Russia. A Putin sarebbe bastato riconoscerne le conseguenze, per non ripetere gli errori dei suoi predecessori.

Sjevjerodonec’k è caduta nelle mani dei russi. Si tratta, però, di una conquista poco importante, mentre Kyiv ha dissanguato le unità nemiche impegnate nella presa dell’oblast’ di Luhans’k.

Le tensioni a Kaliningrad, exclave russa tra Polonia e Lituania, potrebbero portare la guerra in un Paese Nato. Senza una soluzione negoziale, l’Alleanza dovrà decidere se entrare in campo o meno.

L’Eliseo risponde a Mosca trasferendo in meno di sei ore un contingente di un centinaio di soldati dalla Corsica, fino al Paese baltico al confine con la Russia. Un chiaro messaggio nel caso di attacco a un paese Nato, mentre la guerra continua su più fronti con il Donbass ormai distrutto.

Mentre si moltiplicano le accuse di avere pubblicato video senza consenso o addirittura di minori, i vertici di Pornhub si dimettono. 

La Spagna ospiterà un vertice Nato a Madrid il 29 e 30 giugno 2022, un anno che segna il 40° anniversario della sua adesione alla Nato. Il vertice si riunirà per discutere i problemi di sicurezza più urgenti di oggi e domani.

La guerra d’attrito nel Donbas suona il valzer dei generali russi: i cambi ai vertici dell’esercito russo non sono buoni segnali per Mosca.

Dovremmo pur smetterla di ‘leggere’ ogni elezione in Europa, ad esempio quelle in Francia, come un referendum sui destini dell’Ue.

L’oggetto della disputa è una piccola isoletta chiamata Rene, voluta sia dal Canada che dalla Danimarca a suon di bottiglie di whisky. Ora la guerra è finita con una divisione equa. Il tutto ‘grazie’ all’Ucraina.

Descrivere la Russia e la sua economia come il Paese di Bengodi – isola quasi felice di essere stata sottoposta alle durissime sanzioni dell’Occidente – è diventata la nuova moda delle ultime settimane