Cultura

Banksy, Jorit, Marina Abramovic, United Photographers 4 Ukraine: come la fotografia, la street art e l’arte performativa, si sono unite per supportare attivamente la causa Ucraina.

Cosa spinge gli uomini a lottare gli uni contro gli altri è un dilemma che infiammò, nel 1932, il dibattito epistolare tra Albert Einstein e Sigmund Freud. Tre domande e una relativa riposta.

Il conflitto tra gli esseri umani è inevitabile e lo è per diversi motivi di natura storico-culturale. Ma gestirlo è possibile con alcuni accorgimenti. Soprattutto, è necessario.

Sono numerosi i dipinti che, nei secoli, hanno denunciato le atrocità della guerra, tuttavia ce ne sono cinque che, almeno una volta nella vita, devono essere necessariamente visti. Ecco quali.

Il 18 marzo del 1947 fa nasceva Walter Tobagi. Il ricordo del suo lavoro negli anni del terrorismo è un faro anche in questi giorni bui.

La parola dittatore, in questi giorni associata a Putin, non aveva in passato un’accezione negativa. Dittatura e pazzia nella storia sono sempre andate a braccetto. Se Putin sia uno dei due non lo sappiamo ma di certo ci fa paura. Come i pazzi.

Michail Piotrovskij, direttore del Museo Ermitage di San Pietroburgo, ha detto no al ritiro immediato delle opere russe presenti nei musei italiani. Nel bel mezzo del conflitto tra Russia e Ucraina, arriva un piccolo barlume di speranza dal mondo dell’arte.

Mentre il mondo si arma boicottando la Russia, la Biennale di Venezia apre la porta a tutti i russi che si oppongono coraggiosamente alla guerra. Perché una nazionalità non diventi discriminante.

Il capoluogo lombardo ospiterà a breve la fiera MiArt, mentre le altre due città sono state scelte come capitali italiane della cultura 2023. Franceschini: “La cultura per tornare a credere nel futuro in tempi bui come questi”.

Negli USA c’è chi ha accusato la musica di Beethoven di essere elitaria, origine di buona parte di ciò che di snob c’è nell’ambiente della musica classica.

Le Violon d’Ingres potrebbe diventare la fotografia più costosa mai venduta ad un’asta per una ragione ben precisa: questo scatto ha mutato per sempre la concezione dell’arte e, più in grande, la nostra epoca.

Gisèle Freund, una grande fotografa che partendo dall’intuizione di Kafka riteneva la fotografia un’occasione in più per manipolare l’informazione. Tra i suoi ritratti personaggi famosi come Borges, Kahlo, Joyce, Neruda e Woolf.