La difesa ucraina riesce a contenere gli attacchi russi
L’Ucraina ha urgente bisogno d’una controffensiva e tutto lascia intendere che non si farà attendere molto

La difesa ucraina riesce a contenere gli attacchi russi
L’Ucraina ha urgente bisogno d’una controffensiva e tutto lascia intendere che non si farà attendere molto
La difesa ucraina riesce a contenere gli attacchi russi
L’Ucraina ha urgente bisogno d’una controffensiva e tutto lascia intendere che non si farà attendere molto
Ternopil’ – L’Ucraina ha urgente bisogno d’una controffensiva e tutto lascia intendere che non si farà attendere molto. La Federazione Russa sta facendo progressi lenti ma costanti su tutto il fronte, guadagnando terreno a Sumy, Kharkiv, Donetsk, Zaporizhzhia, Luhansk e persino in direzione del Dnipropetrovsk. Tuttavia, il ritmo a cui le Forze armate russe progrediscono in Ucraina nella loro offensiva estiva è inferiore rispetto a quanto registrato in quella dello scorso autunno. Basti pensare che in questa prima metà dell’estate hanno occupato finora all’incirca 850 km2 di territorio ucraino, laddove nel solo mese di novembre, l’anno scorso, ne avevano invaso 750 km2. Ciò è dovuto a diversi fattori.
Ai russi mancano i mezzi corazzati per poter penetrare in profondità in una direzione
Anzitutto, come Alla Perdei e io abbiamo ampiamente descritto nelle nostre ultime cronache dal campo, ai russi mancano i mezzi corazzati per poter penetrare in profondità in una direzione. Per questo motivo i loro assalti si riducono a continue incursioni di piccoli gruppi d’expendable lanciati a bordo di motociclette e quad cinesi contro le postazioni ucraine.
La tecnica ucraina del ‘tritadroni’
Secondariamente, la tecnica ucraina del ‘tritadroni’ si sta rivelando più proficua di quella russa del ‘tritacarne’. A quelle ondate di fanti nemici sacrificabili le Forze armate ucraine rispondono infatti col massiccio uso di droni Fpv, su cui hanno superiorità numerica e qualitativa e con cui riescono a sopraffare i sistemi di guerra elettronica dei russi, logorando le difese di quest’ultimi e costringendoli a spendere continuamente risorse costose per tentare di contrastare mezzi relativamente economici e spesso improvvisati. Il confronto fra queste due tecniche kamikaze è impietoso e inizia a essere insostenibile per un regime, come quello russo, che non può permettersi altre campagne di mobilitazione (come quella che nell’autunno del 2022 sfociò in veementi proteste e fughe di massa all’estero) e si vede costretto a importare altra carne da cannone dalla Corea del Nord.
La Federazione Russa
Non potendosi permettere offensive mirate a bucare le difese ucraine, la Federazione Russa sfrutta il volume umano e di fuoco di cui dispone per premere simultaneamente sul maggior numero possibile di sezioni del fronte, costringendo le Forze armate ucraine a ritirarsi lentamente. Ciò si sta traducendo tuttavia nel più letale dispendio di risorse umane russe di tutta la guerra, stimato dagli analisti di “The Economist” in oltre 30mila morti nel solo mese d’agosto. Quanto basta a costringere il dittatore di Mosca a chiedere rinforzi a quello di Pyongyang per un egual numero di soldati.
Per queste ragioni, sfruttando l’ambigua e finora inconsistente posizione assunta in politica estera dall’attuale amministrazione americana, la Federazione Russa ha intensificato i bombardamenti contro le città ucraine convogliando quanto più fuoco possibile contro i centri di reclutamento e addestramento delle ЗСУ e similmente continuerà a fare nei prossimi 50 giorni, spremendo quell’ulteriore periodo concessole da Donald Trump per infliggere devastanti attacchi su larga scala e far pressione sull’Occidente. Mantenere lo stesso approccio si tradurrebbe quindi da parte ucraina in esiti ulteriormente nefasti e in un decadimento progressivo del quadro bellico. Come ha più volte rimarcato anche il comandante in capo delle sue Forze armate, Oleksandr Syrskyj, occorre dunque un cambio di strategia.
L’Ucraina può ora contare su una cupola protettiva
Ho recentemente spiegato su queste pagine che l’Ucraina può ora contare su una cupola protettiva – denominata “Clear Sky” – costituita da sciami d’oltre 30mila droni intercettori interconnessi e attivi 24 ore su 24. Dall’“operazione Kursk” in poi, tutti i carrarmati e veicoli corazzati ricevuti dai propri partner e la maggior parte dei blindati potenziati costruiti internamente non sono stati impiegati in altre operazioni offensive. Con gli oltre 3 milioni di proiettili da 155 mm ricevuti, quelli prodotti dalla sua industria militare e i missili di precisione Hellfire, essi costituiscono una forza d’attacco fondamentale di cui Kyiv già dispone.
Gli ulteriori sistemi di difesa aerea Patriot e Samp/T – attesi nelle prossime settimane dopo gli accordi siglati fra Stati Uniti e il resto degli Alleati della Nato – potranno essere schierati nelle zone più calde (come avvenuto nel Donbas e a Sumy) per supportare l’avanzata delle truppe a terra, contrastando gli attacchi aerei russi mentre i jet ucraini operano nel loro raggio d’azione. Convertendo in offensiva la già rodata tecnica difensiva del ‘tritadroni’, le unità ucraine potrebbero facilmente rallentare la logistica nemica prima che si rinforzi.
Si tratta di condizioni che rendono convenienti iniziative a sorpresa come quella intrapresa la scorsa estate nel Kursk
Tutte queste condizioni rendono convenienti iniziative a sorpresa come quella intrapresa la scorsa estate nel Kursk. Che si tratti di riconquistare le alture strategiche sul saliente di Pokrovsk per impedirne l’accerchiamento, di distruggere le teste di ponte russe sul fiume Oskil per interrompere le linee di rifornimento nemiche sul fianco orientale, di guadagnare terreno sull’asse Kherson/Mykolaiv per intaccare la logistica in Crimea o di respingere gli occupanti fuori dal nuovo e delicato fronte del Dnipropetrovsk, l’Ucraina deve riprendere l’iniziativa operativa per smorzare l’impulso russo. Con le forze nemiche sovraesposte e vulnerabili in un’offensiva a tutto campo, l’escalation in corso contro le sue città occidentali e la diplomazia in stallo, l’unico modo per dare respiro strategico all’Ucraina è che essa usi i mezzi di cui dispone per passare dalla difesa all’attacco prima che i lenti ma costanti progressi russi si cristallizzino.
di Giorgio Provinciali
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