“Hackney Diamonds” dei Rolling Stones, un’altra lezione di rock
“Hackney Diamonds” dei Rolling Stones è disponibile da qualche giorno e la notizia già di per sé dovrebbe esser motivo di gioia per chiunque apprezzi la musica di un certo valore
“Hackney Diamonds” dei Rolling Stones, un’altra lezione di rock
“Hackney Diamonds” dei Rolling Stones è disponibile da qualche giorno e la notizia già di per sé dovrebbe esser motivo di gioia per chiunque apprezzi la musica di un certo valore
“Hackney Diamonds” dei Rolling Stones, un’altra lezione di rock
“Hackney Diamonds” dei Rolling Stones è disponibile da qualche giorno e la notizia già di per sé dovrebbe esser motivo di gioia per chiunque apprezzi la musica di un certo valore
“Hackney Diamonds” dei Rolling Stones è disponibile da qualche giorno e la notizia già di per sé dovrebbe esser motivo di gioia per chiunque apprezzi la musica di un certo valore
“Hackney Diamonds” dei Rolling Stones è disponibile da qualche giorno e la notizia già di per sé dovrebbe esser motivo di gioia per chiunque apprezzi la musica di un certo valore. Un nuovo disco degli Stones nel 2023… Rileggete e realizzate. Presentato a New York con un live a sorpresa con tanto di Lady Gaga sul palco e conseguenti video virali sul web e nell’iperspazio, sulla bocca di tutto il settore da ben prima dell’uscita. Ma smaltiti gli entusiasmi, il disco com’è? Dodici brani lungo i quali gli ottantenni più giovani del panorama musicale mondiale si divertono a fare senza compromessi ciò che a loro è sempre piaciuto: del sano rock’n’roll compenetrato a un blues viscerale, con qualche scorribanda nelle sonorità del folk americano.
Per quanto riguarda il suono, resosi qui più moderno perché declinato al 2023, ogni commento risulterebbe piuttosto ridicolo: sarebbe un po’ come complimentarsi con Brunelleschi per l’ottima prospettiva di una sua opera. Anche se qualche brano è oggettivamente meno entusiasmante di altri, il disco sorprende dimostrandosi all’ascolto probabilmente il lavoro migliore della band da parecchi anni a questa parte. E fra il piano di Elton John, la sorpresa Paul McCartney e la voce di Lady Gaga, il disco si chiude con “Rolling Stone Blues”, cover del brano di Muddy Waters (padre spirituale della band) da cui presero il nome ormai oltre 60 anni fa. Un cerchio che si chiude, forse. Perché con gli eterni sciamani del rock non si sa mai.
di Federico Arduini
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