Sareste in grado di ricordare il momento preciso in cui internet è esploso nelle vostre vite?
Il tentativo potrebbe rivelarsi fallimentare.
La sua potenza è stata così forte da riuscire ad annientare, talvolta, anche il ricordo di ciò che era il mondo prima di una tale rivoluzione che ha travolto anche l’amore e le relazioni sociali.
Le lettere sono diventate sms, gli schermi digitali hanno sostituito i timidi approcci al bar.
Le app d’incontri hanno sostituito la bellezza della casualità e del destino. Da “l’amore arriva quando meno te lo aspetti” all’amore arriva quando sei collegato ad internet.
Il web brulica ormai di app d’incontri di ogni tipo: Happn, The Inner Circle, Meetic fino ad arrivare ai più celebri Tinder -nato nel 2012 e che permette di connettersi con l’altro solo se c’è un “match” reciproco- e Bumble, la versione “femminile” del succitato Tinder.
Qui la storia si fa interessante: Bumble, infatti, è stata fondata nel 2014 da Wolfe Herd che a soli 23 anni era stata co-fondatrice insieme al suo ex ragazzo di Tinder.
Lo slogan? “Signore, a voi la prima mossa”.
L’intento di Herd era di stravolgere le regole del gioco mettendo al bando l’egemonia maschile della prima mossa lasciando le donne al potere di iniziare e continuare qualsiasi conversazione.
Una mossa vincente, se pensiamo che la Herd è la più giovane miliardaria self-made al mondo.
La necessità di avvalersi di mezzi esterni per trovare l’amore è approdata anche in quei Paesi, come l’Iran, sovente rigidi sulle libertà socioculturali.
Notizia di pochi giorni fa è la nascita di un’app di Stato al servizio del regime: si chiama Hamdam che in lingua farsi significa compagno di vita ed è stata sviluppata con il preciso scopo di combattere l’invecchiamento della popolazione aumentando, di fatto, le coppie sposate e la natalità.
E qui arriviamo a Generazione 56k, serie di successo di Netflix che prende il nome dal primo modem utilizzato per portare internet nelle case di tutti. Nel cast, anche la presenza del celebre gruppo comico The Jackal.
La serie è costruita su due livelli temporali diversi: una silenziosa e intima Procida di fine anni 80′ con le vicende dei protagonisti qui adolescenti alle prese con primi amori e paure e la vivace Napoli dei giorni nostri, in cui i personaggi sono ormai adulti – ma non per questo maturi.
Sullo sfondo la rivoluzione digitale: lo stupore degli isolani dinanzi ad un modem, quello sconosciuto, fino alla digitalizzazione completa e naturale in cui tutti noi viviamo.
Una “operazione nostalgia”, quindi, che il suo ideatore e regista Francesco Ebbasta ha voluto fortemente, trattando il tema con delicatezza e senza giudizio, in un continuo loop di flashback del passato.
E chissà quali altre sorprese ci riserverà il futuro.
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