Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app

Strage discoteca “Lanterna Azzurra”: tutti assolti ma non è ingiustizia

|

“Fare giustizia” non significa sempre e soltanto condannare. Il processo esiste per questo: ricostruire una verità quanto più possibile corrispondente a quella reale

Strage Lanterna azzurra

Strage discoteca “Lanterna Azzurra”: tutti assolti ma non è ingiustizia

“Fare giustizia” non significa sempre e soltanto condannare. Il processo esiste per questo: ricostruire una verità quanto più possibile corrispondente a quella reale

|

Strage discoteca “Lanterna Azzurra”: tutti assolti ma non è ingiustizia

“Fare giustizia” non significa sempre e soltanto condannare. Il processo esiste per questo: ricostruire una verità quanto più possibile corrispondente a quella reale

|

Ora che il Tribunale di Ancona ha assolto con formula piena per i reati più gravi tutti gli imputati per la strage della discoteca “Lanterna Azzurra” di Corinaldo (sei morti nella notte tra il 7 e l’8 dicembre 2018 prima di un concerto di Sfera Ebbasta), l’errore più importante da evitare è quello di lasciarsi andare alle reazioni di pancia. No, non è stato uno scandalo. E non è vero che «non è stata fatta giustizia», una formula che soltanto l’incolmabile e legittimo dolore dei familiari delle vittime può permettersi. Perché la realtà è un’altra.

Punto primo: quello che si è concluso ieri non era il processo ai responsabili diretti della tragedia, una banda di giovanissimi che – fra centinaia di ragazzi in attesa del concerto – avevano spruzzato spray al peperoncino con l’obiettivo di creare il panico e rapinare più facilmente i presenti. Per loro è già definitiva una condanna a pene fra i 10 e i 12 anni di reclusione. La sentenza di ieri riguarda invece l’accertamento delle responsabilità per le misure di sicurezza all’interno della discoteca e per le necessarie autorizzazioni. E a quanto pare conferma che da quel punto di vista fosse tutto pienamente in regola.

Punto secondo: ‘fare giustizia’ non significa sempre e soltanto condannare. Il processo esiste per questo: ricostruire una verità quanto più possibile corrispondente a quella reale. E se tutti gli elementi conducono a un’assoluzione, sarà solo un altro modo con cui appunto è stata fatta giustizia.

Di Federico Bulsara

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

Ennesimo femminicidio, il peso dell’impotenza

01 Aprile 2025
L’assurdità della notizia di cronaca di Messina, sull’ennesimo caso di femminicidio, ci obbliga …

Sara Campanella, un’altra vita spezzata per un “no”

01 Aprile 2025
Attenzioni insistenti che duravano da due anni. Attenzioni non ricambiate. Ci potrebbe essere qu…

Il terremoto scuote anche le menti

01 Aprile 2025
Un terremoto fa tremare la terra, l’anima e la carne. La catastrofe del Myanmar ha dimensioni bi…

Roma, incendio in una concessionaria Tesla. Musk: “Terrorismo”

31 Marzo 2025
È il commento di Elon Musk su X al post di un altro utente che aveva pubblicato un articolo sull…

Iscriviti alla newsletter de
La Ragione

Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.

    LEGGI GRATIS La Ragione

    GUARDA i nostri video

    ASCOLTA i nostri podcast

    REGISTRATI / ACCEDI