app-menu Social mobile

Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app
Meloni von der Leyen

Quello che c’è

Nella visita di ieri a Lampedusa di Giorgia Meloni e Ursula von der Leyen non è stato deciso nulla e nulla poteva essere deciso
|

Quello che c’è

Nella visita di ieri a Lampedusa di Giorgia Meloni e Ursula von der Leyen non è stato deciso nulla e nulla poteva essere deciso
|

Quello che c’è

Nella visita di ieri a Lampedusa di Giorgia Meloni e Ursula von der Leyen non è stato deciso nulla e nulla poteva essere deciso
|
|
Nella visita di ieri a Lampedusa di Giorgia Meloni e Ursula von der Leyen non è stato deciso nulla e nulla poteva essere deciso
Nella visita di ieri a Lampedusa della presidente del Consiglio Giorgia Meloni e della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen non è stato deciso nulla e nulla poteva essere deciso. Non sono stati presi impegni inediti e non ne potevano essere presi. Non è stato detto nulla che non sia stato già detto perché nulla di nuovo si poteva dire. Eppure la visita lampo resta di grande valore politico. Come si conciliano i due aspetti? La risposta è nella conferma della copertura politica assicurata dalla presidente della Commissione europea al capo del governo italiano. Né scontata né di poco conto per Ursula von der Leyen. Anzi, potenzialmente molto rischiosa. In questo passaggio storico, con gli sbarchi dell’Africa ai massimi e il sostanziale fallimento – al momento – della mossa Saied voluta a tutti costi dal governo italiano, fornire totale appoggio politico a Giorgia Meloni è una scelta che pesa. Moltissimo. A livello europeo, ribadendo la necessità di appoggiare Roma e di non spingere Palazzo Chigi in una pericolosa posizione isolazionista. A livello nazionale, contenendo le mosse della Lega che nelle stesse ore avrebbe potuto sparare da Pontida bordate profondamente antieuropee ed è stata bloccata dalla discesa a Lampedusa della coppia Meloni-von der Leyen. Attaccare duramente l’Ue nelle stesse ore della visita sarebbe stato troppo anche per Matteo Salvini, pena terremotare la maggioranza. Con buona pace di Marine Le Pen, andata a raccogliere inutilissimi applausi in Lombardia. È cambiato qualcosa? No, ma se ieri fosse cambiato qualcosa, spingendo l’Italia verso una posizione più isolata e apparentemente intransigente nei confronti di Bruxelles avremmo aggravato di molto i nostri guai.   di Fulvio Giuliani

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

Truffa ai danni dell’Inps, la Procura di Milano chiede il rinvio a giudizio per Santanchè

03 Maggio 2024
La Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per Daniela Santanchè e altre persone – tra…

Fluidità politica

03 Maggio 2024
Viviamo nell’epoca dell’indistinto, nella fase delle fluidità descritta da Bauman che in politic…

Professionisti dell’antifascismo

03 Maggio 2024
Professionisti dell’antifascismo: ormai ne spuntano da ogni dove, indipendentemente dal grado di…

La brigata dei censurati

02 Maggio 2024
Messo un po’ da parte il MeToo, oggi abbiamo una nuova categoria che spopola sui media, tradizio…

LEGGI GRATIS La Ragione

GUARDA i nostri video

ASCOLTA i nostri podcast

REGISTRATI / ACCEDI