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No a Starlink, impossibile fidarsi
Se il quadro internazionale è come sembra, nessun accordo strategico che coinvolga l’interesse e la sicurezza nazionali dovrebbe mai essere sottoscritto con Starlink
No a Starlink, impossibile fidarsi
Se il quadro internazionale è come sembra, nessun accordo strategico che coinvolga l’interesse e la sicurezza nazionali dovrebbe mai essere sottoscritto con Starlink
No a Starlink, impossibile fidarsi
Se il quadro internazionale è come sembra, nessun accordo strategico che coinvolga l’interesse e la sicurezza nazionali dovrebbe mai essere sottoscritto con Starlink
Se il quadro internazionale è come sembra, nessun accordo strategico che coinvolga l’interesse e la sicurezza nazionali dovrebbe mai essere sottoscritto con Starlink
Nel lontano 1988 Ronald Reagan mise in guardia il popolo americano: «Dovremmo stare attenti ai demagoghi pronti a dichiarare una guerra commerciale contro i nostri amici, indebolendo la nostra economia, la nostra sicurezza nazionale e l’intero mondo libero, il tutto mentre sventolano cinicamente la bandiera americana». Parole ineccepibili, in una prospettiva liberale ed euroatlantica. Prospettiva che, con tutta evidenza, Donald Trump sta letteralmente demolendo.
All’approccio sostanzialmente illiberale e concretamente protezionista, il neopresidente statunitense accompagna un atteggiamento di palese disprezzo nei confronti dell’Europa (nata per «truffare» gli Usa, ha detto) e di fattiva marginalizzazione dei suoi rappresentanti istituzionali (mercoledì il segretario di Stato americano Marco Rubio ha rifiutato di incontrare a Washington l’Alta rappresentante per la Politica estera e di sicurezza dell’Europa Kaja Kallas). C’è chi ritiene che si tratti di un metodo: Donald Trump, uomo che degli elementi che regolano i rapporti tra gli Stati percepisce soltanto la forza, alza la voce e minaccia sfracelli per poi sedersi al tavolo e trattare con l’interlocutore da una posizione dominante.
È bello pensarlo, ma balza agli occhi il fatto che con la Federazione Russa di Vladimir Putin Trump abbia utilizzato un metodo ben diverso. Mai si era vista, infatti, una trattativa in cui una delle due parti (la più forte, per giunta) ancor prima che il confronto abbia inizio esclude le opzioni più invise alla controparte. È quel che Donald Trump – escludendo l’ingresso dell’Ucraina nella Nato, delegittimando il presidente Zelensky e negando la copertura militare statunitense tanto al popolo ucraino quanto al popolo europeo – ha inopinatamente fatto.
Se le parole hanno un senso, Trump ha dunque dichiarato metaforicamente guerra all’Europa per allearsi con la Russia, i cui simpatizzanti europei – dalla tedesca Alice Weidel al rumeno Călin Georgescu e all’italiano Matteo Salvini – vengono esplicitamente sostenuti dal trumpiano Elon Musk e dal suo bizzarro rappresentante italiano Andrea Stroppa. Uno scenario storicamente inedito e politicamente scioccante. Ma se questo fosse davvero il nuovo scenario geopolitico, nuove dovrebbero essere di conseguenza anche le valutazioni dei Paesi europei. Ad esempio è chiaro che, se questo è il quadro, nessun accordo strategico che coinvolga l’interesse e la sicurezza nazionali dovrebbe mai essere sottoscritto con Starlink e con le altre società della galassia Musk.
Certo, Musk ha già oltre 6mila satelliti in orbita sull’Europa contro i 300 che, forse, Bruxelles riuscirà ad attivare al 2030 attraverso il progetto Iris2, ma ci si può fidare? Si può affidare la comunicazione dell’intero comparto europeo della difesa a un uomo come Elon Musk? Un uomo che ha colossali interessi in Cina e che, con tutta evidenza, tra l’Europa e la Russia ha scelto quest’ultima. I precedenti non lasciano ben sperare. È infatti vero che l’esercito ucraino ha ampiamente beneficiato e tutt’ora beneficia dei servizi Internet satellitari di Starlink, ma è altrettanto vero che – improvvisamente – un bel giorno Elon Musk decise di sospendere quei servizi per impedire che i droni sottomarini ucraini affondassero le navi della Marina militare russa al largo della Crimea. E se decidesse di staccare definitivamente la spina?
Insomma, se la strana coppia Trump-Musk ha, in effetti, compiuto una scelta di campo, chi come l’Italia e l’Europa si trova nel campo avverso farebbe bene a diffidare dei suoi presunti servigi.
di Andrea Cangini
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